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role spondaiche, se non composte: Landtag, Hochlied e simili.

Sono questi veri spondei? Non parrebbe. La prima sillaba in ognuna delle due parole è più fortemente accentata della seconda: sono dunque esse trochei e non spondei. Non si nega che il tag e il lied non siano più lunghe dell’ultima sillaba, per esempio, di Vater, ma la quantità non è, nemmeno in tedesco, da sè, apprezzabile per il metro: così è lunga, per il metro, la prima di Vater, che è, quantitativamente, breve, come la prima di Lieber che è, quantitativamente, lunga. E dunque tanto è metricamente breve l’ultima di Hochlied quanto l’ultima di Vater. Così in italiano, per quanto la durata dell’emissione sia diversa, tanto vale, per il verso, la prima di sforzo quanto la prima di cane. Veri spondei non sono dunque in tedesco nemmeno le parole composte, come quelle citate. Però, è inutile sofisticare, Hochlied dura più di Vater. Ebbene in italiano abbiamo nulla di simile? abbiamo parole di due sillabe in cui anche la seconda si pronunzi con un certo accento e con un certo sforzo? Si legga ritmicamente questo verso di Dante:

          Tutte le cose fuor che i demon duri.

Si pensi che Dante non conosceva l’accentazione dèmoni, ma solo demòni. E si pronunzi quel verso con l’accento ritmico sul de- e il grammaticale su -mon; e si avrà uno spondeo più legittimo che Weinstock. Ma solo nel verso! solo nel verso! E tuttavia è qualche cosa.

Ma ammettendo anche che non sia nulla, io osservo che se anche l’italiano difettasse di «parole