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400 | antico sempre nuovo |
quando termina un suo periodo con indomato amor, non fa appunto quel che il povero M.... (Diciamolo pure questo nome che fa rima con Manzoni: tanto quel ragazzo che ora sarà un brav’uomo, non si dorrà d’essere nominato: interpretava, a dir vero, male la parola «barbute», ma insegnò qualche cosa al suo maestro: gl’insegnò che ciò che è assurdo in prosa, non può essere ragionevole in versi! diciamo dunque:).... che il povero Morigoni? D’allora in poi esclusi dalla mia tecnica i versi tronchi, con parole, s’intende, tronche artifizialmente. E vedo che tali versi si sono fatti rari anche nella tecnica degli altri.
Dunque il difetto di ossitoni è ostacolo anche più forte del difetto di spondei. Ma ostacolo a che? E qui bisogna che definisca di nuovo in modo chiaro e pratico ciò che si cerca. Ecco: si cerca per l’italiano la metrica classica dei Greci e dei Romani, ritenendo legittimo ciò che o presso gli uni o presso gli altri fu legittimo; con questo, che noi saremmo paghi d’averla almeno quale l’hanno i Tedeschi, codesta metrica.
Ora poichè essa si fonda sulla misura delle sillabe, che sono o brevi o lunghe, par subito alla prima che l’italiano non possa aver quel che il greco e il latino, e nemmeno quel che il tedesco.
Adagio! Vediamo su che si basa la metrica tedesca: «Nelle lingue nuove» dice il Dr. I. C. A. Heyse1 «eccetto che nella tedesca, l’accento, preponderando, ha quasi cancellata ogni traccia di vera
- ↑ Leitfaden zum gründlichen Unterricht in der deutschen Sprache.... Hannover, 1878, pag. 138.