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la poesia epica in roma 303

La poesia epica si era messa sulla via della declamazione, e per questa via ebbe il suo capolavoro al tempo di Nerone nella Pharsalia o de bello civili di M. Annaeo Lucano. Questi nacque III Non. Novembr. C. Caesare Germanico II, L. Apronio Caesiano coss., ossia il 3 Novembre del 792 di R. 39 dopo C., in Corduba, da M. Annaeo Mela cavaliere Romano, fratello di Seneca, e da Acilia. Fu portato a Roma di otto mesi ed erudito dai migliori maestri del tempo, tra gli altri da Cornuto. Fu compagno di scuola di Persio Flacco; declamò presto, con grande ammirazione degli uditori, in greco e in latino. Le prime prove del suo ingegno le diede in lodi di Nerone che lo fece dei suoi amici e gli diede la questura. Ma non rimase in grazia. Erano rivali in poesia. E Lucano prima con armi solo poetiche combattè l’emulo potente, poi volle combatterlo anche con altre più efficaci. Fu della congiura di Pisone e il più ardente con lui. Scoperta la congiura, non si mostrò troppo forte e denunziò la madre. Ebbe la scelta della morte, ed egli si tagliò le vene, o se le fece tagliare, e così morì pridie Kal. Mai. Attico Vestino et Nerva Siliano coss. ossia il 30 Aprile dell’818 di Roma 65 dopo C.1. Nella sua breve vita di 26 anni molto scrisse: un poema su Orfeo, Iliacon, Saturnalia, Catachthonion, dieci libri di selve e molte altre opere dramatiche, prosastiche, liriche. La sua Pharsalia ebbe grande successo; però sin da’ suoi tempi parve piuttosto un’opera storica che poetica, e Quintiliano sentì che

  1. Dalle vite del grammatico Vacca e di Suetonio. Tac. A. XV 56, 70.