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relazioni sull’insegnamento del latino 13

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missione se non convenga assegnare un minimo di lavoro che in ogni classe alla fine dell’anno debba esser fatto. Tanto del tale autore, tanto del tale altro, ecc.; in modo che alla fine del corso liceale gli alunni abbiano letto de’ principali scrittori quanto basta ad avere acquistato una specie di famigliarità con essi. S’intende che questo maggior lavoro da imporsi agli alunni dovrebbe fino dal primo dell’anno scolastico essere coordinato con quello delle altre materie d’insegnamento. Ciò che si aggiunge da una parte, dovrebbe esser tolto dall’altra, affinchè gli alunni non fossero gravati da un lavoro superiore alle loro forze».

Crediamo che convenga assegnare un minimo di lavoro per ogni classe liceale secondo il modo che è indicato nella prima parte del quesito, pur lasciando ai professori una certa libertà di scelta rispetto agli autori. E se ciò è opportuno per tutte le scuole, è assolutamente necessario per quelle che sono frequentate dagli alunni che studiano privatamente. I quali spesso, abusando della larghezza concessa dai regolamenti ora in vigore, si presentano agli esami di ammissione e delle licenze con tale scarsa lettura e preparazione, da muovere, non si saprebbe, se più a riso o a sdegno.

E questa libertà, del resto saviamente concessa, se offre ai valorosi ed attivi insegnanti più aperto campo a manifestare la loro inclinazione ed attitudine, può d’altra parte aver per effetto, ove non sia temperata con opportuni freni, che i pigri e i meno valenti, usando di essa a lor senno, possano rendere vano quel frutto che si attende e puossi ottenere dai nostri studi nobilissimi.