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XLIX.
E che òmini! Sopra ar naturale.
Che er monno ce l’invidia e ce l’ammira!
E l’italiano ci ha quer naturale
4Che er talentaccio suo se l’arigira.
Pe’ ’n’ ipotise; vede uno che tira
Su ’na lampena? Fa mente locale
E te dice: sapé’, la terra gira.
8Ce ripensa e te scopre er canocchiale.
E quell’antro? Te vede ’na ranocchia
Ch’era morta; la tocca co’ ’n zeppetto
11E s’accorge che move le ginocchia.
Che fa? Te ce congegna un meccanisimo;
A un antro nu’ j’avrebbe fatto effetto,
14L’italiano t’inventa er letricisimo.
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