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Kelazione del presidente del Consiglio ministro delle finanze (Cavour) 24 siaggio 1854, con cui presenta al Senato il progetto di legge approvato dalla Ca- mera nella tornata del 23 stesso mese,

Sicnori! — 1 bilanci attivo e passivo del corrente anno non essendo stati finora apprevati per legge, nè sembrando probabile che tale approvazione possa aver luogo prima del mese di luglio prossimo venturo, la Camera dei deputati nella tornata del 23 volgente adottò il progetto di legge presenta- tole dal Ministero, in virfú del quale la facoltá concessa al Governo del Re colle leggi del 29 dicembre 1853 e 25 marzo 1854, di riscuotere le tasse ed imposte sí direlte che indiretie,

di smaltire i generi di privativa demaniale e di pagare le

spese dello Stato, verrebbe prorogata a tutto il mese diluglio suddetto.

Ho ora l’onore di sottoporre alle deliberazioni del Senato il progetto di legge anzidetto.

Relazione fatta al Senato il 24 maggio 1854 dall’uffi- cio centrale composto dei senatori Caccia, Pinelli, Cotta, Oneto e Di San Martino, relatore.

Signori —11 vostro ufficio centrale, avendo preso ad esame la legge giá votata dalla Camera dei deputati, con la quale viene accordata al Governo del Re la facoltá a tutto il mese di luglio del corrente anno di riscuotere le tasse ed imposte sí dirette chie indirette, di smaltire i generi di privativa de- maniale, € di pigare le spese dello Stato, ve ne propone i’a- dozione pura e semplice; mentre sensa questo profvedimetito d’urgenza la cosa pubblica soffrirebbe una grave perturba- zione.

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Miggiano spesa per la sistemazione della strada realé di Piacenza nella provincia d’Asti.

Progetto di legge presentato alla Camera il 24 maggio 1854 dal presidente del Consiglio ministro delle fi- nanze (CAVOUT),

Sicnoni ! — Sul finire del 1848 la strada reale di Piacenza nel tratto che attraversa la provincia d’Asti era caduta a segno tale di degradazione che, malgrado le men prospere condizioni del pubblico erario, il Governo dovette determi. narsi a farne prontamente eseguire la totale sistemazione, ia di cui spesa, giusta il progetto presentato dall’ingegnere di quella provincia, si calcolava ascendere a lire 503,396, ed a tale effetto autorizzavasi l’immediato ed intero appalto delle opere colla rateata vincolazione dei bilanci passivi 1849, 1850, 1881 e 1852, nei quali tale spesa dovevasi ripartire.

Quest’appalto veniva affidato con atto pubblico del 24 feb- braio 1849 (approvato per regio decreto del 16 successivo aprile) all’impresario Giovachino Andreoli, mediante il prezzo di lire 456,897 73, a tanto ridotto quello di perizia, mercè l’ottenuto ribasso del 13 21 per cento.

A questa somma di lire 436,397 73 furono però fin dal 1851 riconosciute necessarie maggiori opere e spese per lire 26,447 57, e cosíla somma totale accordata per l’opera di cui si tratta fa portata sul bilancio 1842 a lire 463,345 30.

Non ostante il termine di cinque anni fissato nell’atto stesso d’appalto pel compimento di ogni opera, ie crescenti esigenze del commercio e quelle del servizio periodico in al- lora stabilito Iungo la strada stessa per supplire alla lacuna deila ferrovia tra Dusino e Villafranca avendo consigliato l’amministrazione a far progredire i lavori con maggior ala critá, fárono questi, mercè la sollecitudine spiegata dall’im- presario, ultimati sul finire del giugno 1852.

A quell’epoca trovandosi pressochè consunti i fondi prece- dentemente bilanciati, l’ ingegnere provinciale d’Asti, nel trasmettere le consuete proposizioni pel bilancio del 1837$, rappresentava come ben altre maggiori spese fossero oecorse pel compimento della stessa sistemazione, e proponeva intanto una nuova allocazione di lire 41,000, onde con essa poter fornire all’impresa un acconto sul maggior suo avere,

Infatti dal deconto finale che lo stesso ingegnere rassegnava all’amministrazione sotto il 14 novembre 1852 risultava es- sere in definitiva occorsa una spesa complessiva di molto su- periore a quella prevista, cioè quella di lire 638,631 73, e cosí di lire 201,734 0% oltre al prezzo dell’appalto.

Un aumento di spesa nell’esegazimento di tale sistemazione poteva prevedersi; sia pel maggiof deterioramento che la strada aveva sofferto nell’intervallo di parecchi mesi decorsi tra la presentazione del progetto e l’intraprendimento delle opere, sia pei guasti successivamente patiti per l’incessatite passaggio dei materiali e delle vetture pelservizio della strada ferrata; onde è appunto ché l’amministrazione, per farvi fronte, aveva senza esitanza domandato nel bilancio del 1883 il suddetto maggior assegno di lire #1;000 che venne anche aceordato; ma non potevasi mai supporre che Paumento a- seendesse invece a cosí ingente somma, la quale arrivava quasi al 50 per cento del prezzo d’appalto, e tanfo mero potevasi supporlo, quantochè mai in tutto il iungo corso del- l’opera, è pur d’uopo confessarlo, era pervenuto al Ministero dei lavori pubblici aîcun rapporta che ne domandasse l’au- torizzazione. Per la qual cosa, palesatasi inopinatamente una cosí forte eccedenza, non istimò quel Ministero di acconsen- tire all’instata collaudazione dell’opera, nè di addivenire ad altro atto qualunque che potesse maggiormente vincolare la amministrazione verso l’impresa, senza pritsa accertarsi mag- giormente se fosse reale e d’onde procedesse il relativo di- vario.

A quest’effetto veniva incaricato l’ispettore del Genio civile signor cavaliere Moglino di procedere ad una ricognizione preliminare delle opere eseguite e di verificare ad un tempo se il deconto presentato fosse o no regolarmente redatto ed in armonia coi capitoli reggenti \’impresa; ma l’esito di quella perlustrazione, seppure accusava l’ingegnere provin ciale di aver agito in modo meno regolure facendo eseguire nel corso dell’impresa parecchie maggiori opere senza averne domandata ed ocitenuta l’approvazione, non lasciava però du- bitare dell’utilitá ed effettivo loro bisogno per la regolare sistemazione della strada medesima.

Quanto poi al deconto finale dell’impresa, venne ricono- sciuto in qualche parte irregolare, motivo per cui il mede- simo duvette essere riformato e riprodotto a norma delle istruzioni compartite dal suddetto ispettore, salva pur sempre all’epoca della collandazione finale dell’impresa la defini - zione di quegli articoli di spesa che apparivano meno giusti- ficati, ma che si riconosceva fin d’allora non poter ascendere ad una somma xi grande entitá,

Trascorso per queste indagini piú di un anno dal compi- mento dell’impresa, questa collaudazione fu commessa allo stesso ispettore cavaliere Moglino, il quale, previa upa nuova