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fame od altra urgenza costretti a tentarne il guado, vanno tittodí a miseramenie affogarvi.

Sarebbe oziosa la ripetizione di quanto l’onorevole ministro dei lavori pubblici ha esposto nella relazione fatta alla Camera dei deputati sopra le tristi vicende di questo ponte. Fatto è clie opera tanto necessaria, tanto commendevole e fanto degna di sorte migliore si è trovata, nel corso di undici anni, ora incominciata e sospesa, ora ripigliata e distratta, e nel mo- mento nen lascia altra traccia di sè che i materiali rimasti al Governo in prezzo di lire 8702 50, destinati a terminare il ponte che, giá moito arviato a suo termine, Pimpeto di quelle acque ha rovesciato e fatto intieramente sparire.

Questa miseranda fine di casi avrebbe aggiunto novello sti- molo a far riprendere Popera tanto avversata che oggi si tro- verebbe verosimilmente compiuta. Ma lc difficoltá a Inogo di scemare sono cresciute, poichè la legge 6 maggio 1850 nel sancire la rete di strade rimaste a farsi in Sardegna si è sco- stata dalla linea sancita nella legge 13aprile 1830, ha soppresso la strada reale delia Gallura, ha segregato questa quarta parte dell’isola da Lutto l’altro suo territorio, ed ha fatto che il ponte a luogo di essere compiuto, non è ancora ripigliato e non può nemmeno ripigliarsi, giacchè oggi necessita di una novella autorizzazione,

Ad ottenerla tende il progetto di legge in disamina, la quale, allo scopo di evitare ogni difficottá, propone che la spesa calcolata complessivamente in lire 90,000 venga messa

-a carico dell’assegno fatto nel bilancio del 185" alla categoria 17 per i lavori straordinari stradali dell’isota di Sardegna.

Veramente nel modo proposto non si erea al bilancio alcun nevelio aggravio, giacchè le 90,000 lire sono una parte del- l’accennata categoria che vi è scritta in base alla legge 6 maggio 1850. Ma se in questo senso viene a cessare la diffi- coltá d’indole finanziaria, sembra a prima giunta che tuttavia sussista la difficoltá d’indele giuridica, ed è che, siccome per la legge del maggio 1850 è stato derogate a quelia dell’aprile 1850, per ciò la strada di Gallura ha cessato di essere reale, ed il ponte sul Coghinas rimanendo un’opera di puro interesse locale avrebbe perduto gli antichi titoli di ragione per essere posto a carico dello Stato.

A questo proposito il vostro ufficio considerava che questa opera tanto vitale, a vario titolo cadente nelle obbligazioni del Governo, fu scopo alle sue grandi sollecitudini siu da prima dell’anno 1850; che sin d’allora, preparati gli studi per l’in- tiera strada della Gallura, si dava mano al ponte in discorso nei 1853; che la sopraccennata serie di tristissimi casi, i quali soli banno impedito la continuazione ed ultimazione dell’opera, nulla hanno multato alle sue prime condizioni di diritto e di falto, e che dopo tatto ciò la legge posta in di- samina non possa a meno di ravvisarsi che come un aito sommamente consentaneo ai decoro ed alla giustizia del Go- verno.

Nè queste considerazioni ponno venire distrutte od in modo alcuno debilitate da quelle che la legge del 1850 ha tollo dal novero delle strade reali quella della Gallura, e che il ponte sul Coghinas facendo parte di quella strada debba insieme al suo tutto costituire un esclusivo dispendio delle provincie in- teressate, Imperocchè a chi ami di ricorrere alle discussioni intervenete allorchè sancivasi la legge del 1850 apparisce chiaro che, mentre con questa veniva a restringersi la rete delle strade reali giá sancita colla legge del 1850, la quale ds 20 anni era in corso di esecuzione; che, mentre per Ja ese- ‘cuzione della legge 1850 melte provincie in tutto o nella massima parte avevano giá conseguito il benefizia di una co- moda strada ad infiero dispendio dello State, e che menire

all’opposto alcune altre andavano a vedersene private quando erano alla vigilia di possederla, o vi si era giá dato mano come avveniva per la Gallura, ogni ragione comandava che in tale stato di cose si lasciasse a queste provincie almeno la speranza di un prestito o di un sussidio per parte de) Governo, cui la legge del 1850 giá molto profittava liberandolo dall’intiero prestito impostogii con quella del 1830.

Egli era per ciò che il Governo, penetrato da queste alle considerazioni di convenienza e di giustizia, domandava al- lora la facoltá di concorrere in qualche parte a queste spese poste in origine interamente a suo carico ; e, se la proposta del Governo non veniva accolta in modo illimitato, non po- teva però essere disconoseiuto il principio che la detfava; e quindi, mentre nell’articolo $ della legge 1850 dichiaravansi a carico dei territori interessati le strade delle altre categorie, 8’inseriva la riserva di quei prestiti e sussidi che potessero essere determinati per legge.

Ora, se v’ha strada cui possa applicarsi questo articolo 8, ella è certo quella della Gallura, la quale, considerata dal Go- verro strada reale in forza di legge pel corso di 20 anni, stata

. come tale dal medesimo intrapresa colla costruzione del ponte

in discorso e rimasta tale anche oggidí nella realtá delle cose, deve piú d’ogni altra riconoscersi in diritto al proposto sus- sidio, se il predetto articolo 8 non è destinato ad essere una lettera morta. ; :

Ma se per le discorse ragioni il vostro uffizio centrale ha potuto senza esitanza riconoscere nella Gallura un diritto al proposto sussidio, pure nelle presenti condizioni del pubblico erario non avrebbe potulo senza esitanza convenire che bene scelto fosse questo momento per concederlo.

Però il signor ministro dei lavori pubblici, invitato, inter- veniva nel seno dei vostro uffizio e, per dimostrare come a fronte delle nostre stretfezze finanziarie non cessasse d’essere urgente l’opera e la spesa da lui proposta, alle altre ragioni soggiongera quella che, senza questo ponte, cadente appunto nella linea che.deve percorrere il telegrafo elettrico, non sarebbe possibile il riconoscerne lo stato e riparare all’uopo gli avvenuti guasti senza correre pericolo di settimanali e tal-

‘volta mensili interruzioni, e che mentre ciò esporrebbe all’e-

stero il nostro Governo a minor stima della sua solerzia e po- trebbe grandemente compromettere relazioni, diritti ed inte- ressi di ogni ordine, esporrebbe anche a grave danno le nostre finanze, guarentito essendo il frutto del capitale da erogarsi nel gigantesco stabilimento di siffatto telegrafo. A petto di quest’ultima considerazione, nella quale, non disgiunta la probabilitá di rilevaute danno per le finanze, si riassume quanto di piú geloso e di piú grave in faccia all’estero tocca alla fede ed alla dignitá del nostro Governo e strettamente si connette ai riguardi ed alle diligenze che per un siffatto sta- bilimento tutta Europa è in diritto di aspettarsi da noi, l’uf- ficio centrale non ha punto esitato nel proporvi unanime la pura e semplice adozione della legge.

Acquisto di poderi dall’Ordine de’ santi Maurizio e Laz. zaro, ed alienazione loro a profitto delle finanze,

Pregetto di legge presentato alla Camera il 18 marzo 1854 dal presidente del Consiglio ministro delle fi- nanze (Cavour).

sicyori! — La legge del 3 laglio 1853, colla quale venne approvata l’associazione formatasi per l’irrigazione delle ferre