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Relazione generale fatta al Senato il 2 gennaio 1855 dalla Commissione di finanze e bilanci; Giulio, re- latore,
Srenori! — La strettezza del tempo concesso alla Commis- sione di finanze per l’esame del bilancio passivo del 1855, il breve intervallo trascorso dacchè essa ebbe l’onore di rasse- gnarvi le sue osservazioni su quello del 1854, la prossimitá dell’istante in cui dovrá esservi fatta relazione su quello del 1856, il desiderio di non ritardare in niun modo per fatto suo l’approvazione di questo bilancio, e dî far che si entrasse quanto prima si potesse nell’ordine normale, da cui, per fa- tale necessitá, ci siam dovuti per tanti anni dipartire nel ri- tardare fino a stagione avanzata Ja volazione del bilancio corrente; indussero questa volta la Commissione medesima a limitare il suo esame del bilancio al confronto delle somme in esso proposte con quelle stanziate nel bilancio precedente, ed all’accertarsi delle ragioni che giustificano queste diffe- renze, astenendosi da ogni osservazione, da ogni proposta che potesse condurre a discussioni, a parer suo, poco oppor- tune, e che troveranno miglior luogo nella disamina del bi- lancio venturo, nella quale potrá certamente il Senato portare tutta quella maturitá che egli è nelle sue usanze di recare nella disamina di tutte le leggi che gli vengano sottoposte, e che egli deve principalmente desiderare non venga mai meno in cose di sí alta importanza, come sono le leggi annue di finanza.
Ridotto cosí il campo in cui deveva contenersi Ja sua rela- zione al Senato, parve alla Commissione che non vi fosse ra- gione di spartirla, conforme si fece per gli esercizi precedenti, in tante relazioni distinte quanti sono i Ministeri, e che meglio si servisse a brevitá ed a chiarezza col commettere ad un relatore solo di raccogliere insieme i risultamenti dell’esame fatto da tutti i suoi colleghi, e di proporre una volta sola quelle conelusioni che, sempre conformi, si sarebbero, altri- mepnli vperando, dovute ripetere senza vantaggio, ma non senza noia del Senato, otto volte. Ella ha quindi voluto onorar me di questa incumbenza, il quale non 50 quanto bene avrò saputo rispondere alla sua fiducia. Ma nel prendere que- sta deliberazione la Commissione non ha inteso per verun modo stabilire un precedente, nè nuocere per nulla alla libertá dell’avyenire parendole questione degna di molta conside razione, e da non risolversi anticipatamente, se meglio si convenga provvedere alla unitá di vedute concentrando in un solo il grave incarico di una generale relazione svl bilancio passivo dello Stato, oppure dar campo alle speciali cognizioni di molti con lo spartire tra di loro i bilanci passivi dei singoli Ministeri. Le Commissioni permanenti di finanza che voi sarete per eleggere nelle prossime e nelle venture Sessioni vedranno quale sia il partito migliore.
La somma totale delle spese approvate dalla Camera elet- tiva per l’esercizio 1855 ascende a. . . L. 138,€82,652 66
La somma totale stanziata pel 1854 era di ag» 146.552,758 60
La diminuzione risulta adunque di. . L. 7,690,095 94
O]
Se poi considereremo separatamente Ie spese ordinarie e le straordinarie, troveremo:
Spese ordinarie, esercizio 1854. . . Id. esercizio 1855. .
L. 150,928,547 19 » 134,250,569 96
Aumento . . . L. 5,522,022 77
Spese straordinarie, esercizio 185% . L. 15,614,20t 41
Id. esercizio 1858 .» 4.602,08270 Diminuzione . . . L. {1,012,118 71 Aumento sulle spese ordinarie . . . >» 3,322,022 77
7,690,095 9%
II
Diminuzione restante . . . L,
Tuttavia noi vedremo, scorrendo pei singoli bilanci, che questa diminuzione non deve riguardarsi come definitiva, ri. inanendo in alcuni di essi piú d’una categoria, sulle quali dalla Camera elettiva non è stata presa finora veruna deliberazione, e per le quali sí statuirá per via di leggi speciali; noi ci ri- serviamo quindi a tornare su questo confronto complessivo e su quello ancor piú rilevante del totale del bilancio passivo col totale del bilancio attivo.
I. Ministero delle finanze,
70,850,979 07 73,218,043 08 2,567.064 01 Questo sí grande aumento cade tutto sulle spese ordinarie, rispetto alle quali si stanziarono pel 185%... ..., L. si propongono pel 1855... ...,»
Spese stanziate pel 14854, ..... L Spese proposte pel 18353. . . +...»
Aumenfo . . . L.
70,237.339 07 72.676.715 08
2.539.374 01
n o enczineni
Sulle spese straordinarie avvi anzi sensibile diminuzione,
Aumento . , . L.
poichè si erano stanziate pel 185%. . ... . L. 613,640» si propongono pel 1855... . +...» 501.550»
72,510»
Diminuzione . . . L.
L’aumento delle spese ordinarie può dirvi provenire inte- ramente dalla accresciuta somma del debito pubblico, i cui interessi sono cresciuti come segue, cioè:
1° Per alienazione di rendite autorizzate nell’anno corrente (categorie 8, 11, 12 e 10) . . ..... L. 2,480,529 hf
2° Per la creazione di una nuova rendita a favore dell’Ordine mauriziano in compenso de- gli stabili da esso ceduti alle finanze, in con- formitá della legge dell’it giugno 1844 (cate- goria 43) LL. 63.000»
L. 2.545.329 UL
Dalla qual somma sottraendo lire 100,000 di diminuzione sugli interessi dei Buoni del Tesoro, rimane per aumento complessivo degli interessi del debito pubblico sí consolidate e sí ondeggiaute la somma di lire 2,413,529 41, che è quasi esattamente eguale all’accrescimento sopra notato delle spese ordinarie di questo Ministero.
Da ciò si vede esservi poco meno che giusto compenso tra gli aumenti e le diminuzioni onde sono affette le altre cate- gorie; aumenti e diminuzioni che verremo ora passando a rassegna, seguendo l’ordine medesimo delle categorie alle quali si riferiscono.
Il primo aumento che s’incontra sulle categorie 3 e 6 (Do- tazioni delle due Camere), cresciute dall’anno scorso di lire 80,040 85, nou è che apparente, poichè procede dall’essersi messe a carico dei bilanci delle due Camere le spese di pub- blicazione dei rendiconti delle loro sedute, le quali costitui- vano per lo passato una particolare categoria (la 28) del bi- lancio delle finanze, categoria la quale trovasi ora per conse- guenza soppressa,
