Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/376

dirette, sono le cagioni principali degli straordinari residui

attivi di cui diamo qui un quadro approssimativo: Imposta prediale in Sardegna (tributi diversi)

TBBR E PeIR0, . aa e è da Imposta prediale in Sardegna dell’anno 1853» 2,100,000 Imposta dei fabbricati in terraferma, 1853» £,000,000 Tassa sull’industria e sul commercio, 1853» 1,500,000 Gabelle accensate, 1853 e retro. . ..,» 2,500,000 Gabelle, canone gabellario del secondo seme-

stre 1859... 1,000,000

L. 10,300,000

1,200,000

A ciò si aggiunge che alcune delle enfrate straordinarie portate nei bilanci 1851, 1852 e £853 non sono ancora che in parte riscosse. Infatti, si era bilanciato per prodotta del. l’alienazione dei beni demaniali in quei tre esercizi la som- ma di. ..0.0.0.0606+ 6 ++ ++ + + L 8,500,000

AI giorno d’oggi non si è incassato se non .» 4,200,000

quindi un residuo attivo straordinario di. . , L. 4,300,000

Una gran parte di questi residui verranno senza fallo in- cassafi nel giro ci un anno. Di ciò ci fa sicuri lo velo e Patti» vitá che spiegano gl’impiegati delle contribuzioni dirette, i quali ogni giorno danno prove degli acquistati maggiori lumi ed esperienza, Ma intauto questo ritardo nop riesce di poco incaglio alle finanze.

In quanto al secondo mezzo di sopperire al disavanzo, al credito galleggiante cioè, non desterá meraviglia l’udire che le condizioni attuali del credito abbiano rese molto piú diffi- cili Ie emissioni dei Buoni del Tesoro, ad orta del rialzo del- l’interesse che loro viene corrisposto.

Ciò essendo, riesce opportuno il provvedere al disavanzo 2d epoca men remota di quella che fosse stata reputata ne- cessaria, e conviene sin d’ora dare al Governo i mezzi di procurarsi i fondi richiesti per soddisfare alle spese dei bi- Janci 1854 e 1855.

Egli è per questo motivo che ci siamo determinati a chie- dervi contemporaneamente alla presentazione del bilancio del 1855 le facoltá necessarie per procurare al Tesoro, me- diante operazioni di credito, la somma di trentacinque mi- lioni di lire. *

Seguendo l’esempio del passato, vi proponiamo di lasciare al Ministero la necessaria latitudine nella negoziazione di questo prestito, che riuscir debbe alquanto piú difficile delle analoghe operazioni in altri tempi compite, stante la condi- zione finanziaria dei principali mercali d’Europa, ed attese le poliliche circostanze.

Mercè questo prestito i servizi dello Stato saranno assicu- rafi sino alla chinsura dell’esercizio 1853, epoca in cui è lecito sperare saremo rientrati in uno siato economico nor- male con bilanci pareggiati.

Ove poi in questo periodo di tempo sorgessero straordi- narie emergenze, quando il paese fosse chiamato a parteci- pare atlivamente ai grandi eventi che si preparano in Europa, le fatte ipotesi non si realizzerebbero, e gl’indicativi mezzi piú non basterebbero alla necessitá del Tesoro,

In allora, non vale il facerlo, sarebbe forza ricorrere a mezzi straordinari. Ma questa eventualitá non ci spaventa, giacchè siamo certi, o signori, che, ove l’onore, l’indipen- denza nazionale, la tutela detle nostre libere istituzioni lo richiedessero, il Parlamento ed il paese si mostrerebbero pronti ai maggiori sacrifizi, a sforzi sopremi.

Signori, noi vi abbiamo esposto conla massima schiettezza lo stato attuale della nostra finanza, indicandovi i mezzi per

provvedere a quanto occorre. Sta ora a voi, dietro l’esame del passato, di cui noi siamo responsabili, il giudicare se il Ministero meriti quella fiducia che gli è indispensabile per compiere la difficile sua missione in mezzo a cosí gravi con= tingenze.

Entrata.

| Progetto di legge presentato alla Camera V’8 marzo

1854 dal presidente del Consiglio ministro delle fi- nanze (Cavour).

Art. £. 1 Governo è autorizzato ad esigere le entrate tutte, ordinarie e straordinarie, presunte nel bilancio attivo dello Stato per l’esercizio 185%, secondo la ripartizione ed in con- formitá delle leggi e tariffe in vigore.

Art. 2, I centesimi addizionali per la riscossione delle im- poste dirette sono conservati nella proporzione di quattro per lira.

Art. 3. Nessun’altra imposta, diretta od indiretta, di qual. siasi natura, potrá percepirsi a favore dello Stato, la quale non sia autorizzata colla presente o con altra legge che venga in avvenire sancita.

Avt. 4 Nulla resta innovato quanto alle esazioni di diritti debitamente autorizzati per conto delle divisioni, provincie, comuni, corpi morali o particolari.

Art. 3, La facoltá concessa dall’articolo 5 della legge del

© 34 gennaio 1852 al ministro delle finanze di emettere Buoni

del Tesoro sino alla concorrenza di 20 milioni di lire in anticipazione delle imposte è rinnovata per tutto l’anno 1854 colle stesse condizioni dalla delta legge stabilite,

Relazione fatta alla Camera dalla Commissione gene- rale del bilancio il 30 giugno 1854; Torelli, rela- tore (1).

Motivi dei cambiamenti,

Categoria 3. Tabacchi.

Nel bilancio del corrente esercizio questa categoria era calcolata dal Ministero a lire 13,461,643. La Commissione, fondandosi sui risultati giá ottenuti nel primo trimestre di questo esercizio, portò la cifra della cafegoria a 13,900,000 lire, ossia ammise un aumento di lire 438,355. Questo au- mento, non solo fu raggiunto nella realtá, ma superato, tal- chè la vostra Commissione vi propone di stanziare pel 1855 la somma di lire 14,500,000. >

Categoria 6. Polceri e piombi.

Il Ministero calcolò questo provento nella stessa cifra che era inscritta nel bilancio del 1884 e del 1853, La Commissione del bilancio 1854 fece osservare come il trimestre giá consu- mato, quando si discuteva il bilancio, presentasse un aumento

(1) Commissione generale del bilancio : deputati Cadorna Carlo, presidente ; Lanza, vice-presidente; Pallieri e Carquet, segretari; Di Revel, Farina Paolo, Depretis, Brignone, Malan, Bersezio, Quaglia, Riccardi, Durando, Bossi, Mellana, Mena- brea, Grixoni, Scrra Francesco, Deviry, Demaria, Daziani, . Ni ai Astengo, Miglietti, Torelli, Casanova, Vale. rio, Colli.