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DOCUMENTI PARLAMENTARI

Relazione fatta alla Camera il 15 marzo 1854 dalla Commissione composta dei deputati Moffa di Lisio, Cantara, Riccardi Ernesto, Pescatore, Rossi, c Benin- tendi, relatore.

Sicnoni ! — Il Consiglio divisionale d’Ivrea nella seduta del 30 p.p. novembre domandava di essere autorizzato ad elevare di lire 60,000 il limite normale della sua imposta, ed a por- tarlo cosí a lire 300,000, \l Ministero, riconosciuta la necessitá dell’aumento, si è però limitato a proporvi di approvarlo pel solo esercizio 1854, in considerazione che è, come egli di- chiara, sua intenzione di promuovere al piú presto possibile il desiderato scioglimento delle divisioni amministrative. La vostra Commissione, prendendo atto di tale promessa, con- vinta della necessitá di dare alle provincie i mezzi di soddi- sfare agli assunti impegni e di continuare opere che procu- rano lavoro alle classi povere, unanime vi propone di adoi- tare il progetto ministeriale.

Relazione al ministro guardasigilli, reggente il Mini- stero dell’interno (Mattazzi), 24 marzo 1854, con cui presenta al Senato il progetto di legge appro- vato alla Camera mella tornata del 17 stesso mese.

Sienori? — Alcune spese straordinarie che non ammet- tono dilazione, e l’aumento continuo di quelle ordinarie, hanno indotto il Consiglio divisionale d’Ivrea a chiedere nel- l’ultima sua Sessione periodica la facoltá di accrescere pel 1854, da lire 240,000 a lire 300,000 il limite normale della sua imposta, e di contrarre un mutuo passivo di L, 14,424 BO.

Questa divisione avendo giá piú volte ricorso al credito per considerevoli capitali, sarebbe un abusare di cosí fatta risorsa ove si continuasse ad impegnare l’avvenire senza pensare ai mezzi con cui provvedere all’estinzione dei mutui passivi incontrati alle scadenze pattuite,

Per tali motivi io penso che meriti accoglimento la prima domanda. Quanto alla seconda, essendosi riconosciuto che mediante alcune piccole riduzioni su diversi articoli delle spese bilanciate era possibile una economia complessiva di lire 7094 47, ed il dicastero dei lavori pubblici avendo fatto promessa di sussidiare la divisione per le rimanenti lire 7330 03, necessarie a pareggiare il deliberato prestito, io credo che se ne possa far senza.

Questo mio modo di vedere venne diviso dall’altro ramo del Parlamento, il quale nella seduta del 17 volgenie adottò il progetto di legge che d’ordine del Re io gli aveva presen- tato in principio dello stesso mese, e che concede alla divi- sione d’Ivrea soltanto la facoltá di aumentare di lire 60,000 la sua imposta comune alle due provincie per l’anno in corso.

Nella fiducia che il Senato del regno voglia pur accogliere simile proposta, io mi onoro sottoporre alle sue discussioni lo schema medesimo,

Relazione fatia al Senato il 30 marzo 1854 dall’ufficio centrale composto dei senatori Marioni, Collegno Gia- cinto, Di Pollone, Cagnone, e Di San Martino, relatore,

Sienori! — L’afficio centrale, al quale voi deste l’incarico di esaminare i progetti di legge presentati dal ministro del-

l’inferno ed approvati dalla Camera dei deputati che accor- dano alle divisioni di Cuneo, Ivrea, Novara, Savona e Vere celli, la facoltá di eccedere nel 185% il limite massimo del- l’imposta, prendendo quei progetti ad esame, volle che io vi esternassi anzitutto come vari fra i suoi membri desideras- sero un maggior ritegno nel secondare quella fendenza allo aumento delle imposte,

Esso vi propone tuttavia l’adozione dei progetti presentati mentre dallo stadio fattone risulta:

1° Che non sarebbe senza gravi inconvenienti una ridu- zione qualsiasi alle spese proposte per la divisioné di Cuneo, le quali per la piú gran parte si riferiscono ad impegni re- golarmente contratti, ai servizi ordinari di amministrazione, e si limitano a poche opere nuove, tutte di una grande e comprovata necessitá;

2° Che le spese proposte dai Consigli provinciali d’Ivrea e d’Aosta giá vennero ristrette dal Consiglio divisionale in modo da non potersi fare altre riduzioni;

3° Che nel bilancio della divisione di Novara furono pure giá fatte importanti riduzioni a molte proposte di opere pub- biiche, ed appena furcno conservate quelle di una. maggiore e piú sentita necessitá ;

4° Che per la divisione di Savona, il cui bilancio venne, a termini della legge, formato d’affizio dall’ictendente gene- rale, non furono proposte che le sole spese strettamente in- dispensabili per far fronte si servizi ordinari ed agli impegni giá contratti, o per mantenere in istato servibile Ie opere giá esistenti; - ”

5° Che finalmente il tenue aumento proposto all’imposta normale della divisione di Vercelli non potrebbe essere evi- tato senza che si sopprimvessero alcune poche opere nuove proposte per migliorare od assicurare i mezzi di comunica- zione di alcuna fra le piú importanti strade.

Per queste considerazioni, e poichè non è occorsa osrerva- zione alcuna sulla redazione dei progetti di legge in discorso, l’afficio centrale ve ne propone l’adozione pura e semplice.

_ Petizione del maggiore Cao,

Belazione presentata alla Camera dalla Commissione delle petizioni; Wareais, relutore.

Sienoni! — Quesia petizione presentata al Parlamento dal cavaliere Michele Cao, maggicre in ritiro, contiene riclama- zioni gravi contro il procedere usate verso di lui dal mini- stro delia guerra. Espongonsi in essa fatti tali, appoggiati a documenti, che la vostra Commissione ha giudicato merite- voli di essere presi in seria considerazione; e siccome la petizione è redatta in termini concisi, che di piú non po- frebbe fare un relatore che coscienziosamente volesse esporvi tutte le minute circostanze, come richiedesi in casi consi mili, credo conveniente il darvi lettura della petizione stessa.

«Signori deputati! — Trovandomi sul finire dell’anno 1852, per mia anzianitá, uno fra i primi maggiori di fante- ria, per cui mi era lecito sperare unifamente al grado di tenente-colonnello il comando di un corpo, venivami dal si. guor colonnello comandanie il 14° reggimento di fanteria, nel quale io era maggiore, comunicato annuale mio spec- chio caratteristico, nel quale, con somma mia sorpresa, vidi essermi stata apposta la sfavorevole nota di aver fuma di poco coraggioso nell’opinione generale,