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del Codice di procedura criminale, in quanto sono contrarie alla presente legge, rimangono abrogate 0 derogaie.

Art. 12. Gli instituti di caritá e gli stabilimenti di benefi- cenza che in forza delle precedenti disposizioni cessano di essere ammessi al beneficio de’ poveri di pieno diritto, e quelli che vi furono ammessi con ispeciali provvedimenti, continueranno a godere della gratuita clientela per le sole cause giá incominciate al tempo della prowulgazione della presente legge.

° Cessione di terreni demaniali alla cittá di Torino per la formazione di giardini pubblici,

Progetto di legge presentato alla Camera il 30 gen- naio 1854 dal presidente del Consiglio ministro delle finanze (Cavour).

Stienoni! — Io l’onore di presentarvi un progetto di’legge per approvazione d’una convenzione che con scrittura del 23 corrente mese è stata intesa tra le finanze dello Stato e la cittá di Torino in ordine alla cessione a quest’altima di terreni demaniali per la formazione di giardini pubblici presse il Valentino.

Questi terreni demaniali fanno parte, per un quantitativo di metri quadrati 79,583 7 (giornate 20 89), della cascina detta l’Ajrale, su cui vi fu negli scorsi anni il progetto, poscia abbandonato, di erigere uno spedale militare divisio- nario ; e per la superficie di metri 8953 (giornate 2 35) ri- guardano l’area sita tra il viale del Valentino e la sponda si- nistra del Po.

Queste dune superficie di terreno demaniale, di cui è cenno agli articoli i e 2 della suddetta convenzione 23 gennaio cer- rente, sono designate nel tipo del cavaliere Promiz colle date del 2t giugno 1853 e 19 gennaio 1854; parte delle giornate 20 89, compresa nella cascina Ajrale, giá figura a! numero 98 della tabella annessa alla legge 8 febbraic 1851, di modo che la sua alienazione trovasi autoriszata dalla legge stessa; la vendita della rimanente cascina è stata autorizzata colla legge 23 maggio 1853.

I motivi onde fu tratto il municipio di Torino ad aspirare all’acquisto.dei terreni prementovali riassumonsi nel divisa- mento di procurare alla ognor crescente di lei popolazione un mezzo di circolazione e di ricreazione, a cui érmai piú non bastano i cosí detti Ripari, e nel commendevole pensiero di procacciare, in questi difficili tempi, del lavoro alla classe povera che potrá cosí provvedere alla sua sussistenza.

A siffatte considerazioni, meritevoli per se stesse di par- ticolare riguardo, altre aggiungevansi di speciale interesse delle finanze onde indurre fe medesime a coltivare e ad as- secondare il progetto della ciltá. í

Giova infatti ritenere al proposito che coli’operare la ven- dita alla cittá stessa dei terreni summentovati per ridurli alia condizione di pubblici giardini, quelli che ancora riman- gono al demanio vengono ad ottenere un maggior valure, potendo piú facilmente venir destinati ad uso di fabbrica- zione, sia per la loro vicinanza ad un sito che non mancherá di divenire frequentatissimo, sia anche perenè compresi nel progetto d’ingrandimento della cittá in quella parte per cui il municipio, in vista dell’attuazione del progettato acquisto, si dispone a fare senza ritardo le pratiche opportune per l’approvazione del relativo piano.

Nè invpportuno tornar sembra il riflesso che, sebbene sia a presumersi che, vendendo all’asta pubblica in-distinti lotti

tutti i terreni consistenti nel podere l’Ajrale, sarebbesi potuto ricavare dalla parte del podere stesso cadente nella cessione colla cittá progettata qualche maggior prezzo, non si può tuttavia discanoscere che, per giuncere all’alienazione della totalitá di deito podere richiederebbesi un tempo anzi che no protratto, per cui le finanze sarebbero mai riescite ad incassare, anche in un discreto termine, la somma che la cittá di Torino corrisponderá in parte subito ed în parte fra due anni avvenire,

Arroge che nell’attuale condizione anormale dei fempi, e ritenuto eziandio il gran numero di fabbriche tanto di re- cente ultimazione, quanto di quelle tuttora in via di compi. mento, sarebbe riescito assai difficile alle finanze di vendere un quantitativo di terreno assai rilevante, come è quello della cui cessione si tratta e quello che resta di disponibile al de- manio, nel cai interesse ed all’oggetto che nulla venga ad incagliarne la vendita, si è introdotto nell’articolo 1 di detta convenzione la condizione che la cittá non possa per io spa- zio di dieci anni destinare ad uso di fabbricazione per caseg- giati, ad eccezione di casini da spettacolo, caffè e simili, la porzione di detta cascina Ajrale che si tratta di cederle.

Il prezzo pertanto di lire 550,000 fissato per il quantita» tivo del terreno da cedersi alla cittá si presenta, a fronte delle premesse circostanze, assai equo nell’interesse delle finanze, alle quali in questa occasione, ed in aggiunta al pre- mentovato correspettivo, la cittá fa cessione (articolo 8 della convenzione) del terreno necessario per compiere il progetto dello scalo della ferrovia dello Stato a Porta Nuova, terreno questo che torna indispensabile al Governo per l’ingrandi- mento di detto scalo, la cui ristrettezza altuale non sta piú in rapporto colle esigenze dello scalo stesso, .

Nella fiducia d’aver con questi brevi cenni dimostrato la convenienza che presenta alle finanze la convenzione di cui sí tratta, io vi prego, 0 signori, di accordarmi la vostra ap- provazione dicluarando d’urgenza il relativo progetto di legge mentre, come prima sia questo sanzionato da tutti i poteri dello Stato, è intenzione del municipio di far porre mano alle opere per la formazione dei giardini pubblici onde venire con tal mezzo in sollievo della classe indigente.

PROGETTO DI LEGGE,

Art. 4, È approvata la convenzione in data del 23 gennaio 1854 seguita fra le finanze dello Stato e la cittá di Torino, in virtú della quale le finanze cedono alla cittá una porzione dei terreni della cascina demaniale detta l’Ajrale, regione del Valentino presso Torino, del quantitativo di metri settanta- nove mila trecento ottantatrè e centimetri cinquantasette (giornate 20, tavole 89), nonchè l’area demaniale sita fra il viale del Valentino e Ja sponda sinistra del Po, di metri otto- mila novecento cinquantatrè (giornate 2 33), mediante il corrispettivo per parte di detta cittá alle finanze di lire cin- quecento cinquanta mila e la cessione del terreno necessario per compiere il progetto dello scalo della ferrovia dello Stato a Porta Nova, chiuso dal perimetro colle lettere L, N, E, II, di cui nel piano Maus del 26 o’tobre 1853,

Questa conveazione verrá ridotta in atto pubblico.

Art, 2, Per gli effetti della presente legge è derogato ad ogni disposizione in contrario.

CONVENZIONE. L’anno del Signore mille ottocento cinquaniaquattro, ei

al ventitrè del mese di gennaio, in Torino, alle ore nove di sera, ed in una sala del Ministero di finanze,