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quella strada, cot quale si obbligava di mandare ad esegui. mento anche queste piccole gallerie, senza punto ritardare l’attuazione della strada; che, se due appaltatori si fossero trovati in presenza ed in un sito cosí angusto, molti incagli, ritardi e liti ne sarebbero nati e, quello che piú monta, ri- tardato l’esercizio della strada ferrata.

Ma, ammesso tutto quanto precede, la Commissione è di parere che tutto ciò a nulla ostava perchè il Governo stabi- lisse alcune condizioni generali e pubblicasse il concorso, concedendo per una data epoca l’impresa al migliore offe- rente. Oppone il Governo che sul bel principio di quella do- manda non era ancora deciso dalla Commissione apposita- mente nominata quale sistema d’esercizio fosse preferibile adottare, e quindi non potersi giudicare per allora della con- venienza di derivare l’acqua; ma l’intendente generale della strada ferrata con lettera 24 anrile 4855, lo rendeva inteso che deita Commissione aveva giá io massima decisa la possi- bilitá di derivazione, non che l’utilitá di usarne, suggerendo inoltre di aprire appunto un concorso; e se lo stesso inten- denle generale con successiva lettera del 18 maggio consi- gliava per contro di accordarsi col Nicolay, si è perchè non ascoltato il primo suggerimento, ed ormai incalzando i lavori della galleria, era il caso appunto di addivenire ad una riso- fuzione.

Se anche restringendosi alle due societá che in allora si erano presentate, non si fosse addivenuto alla convenzione Nicolay senza preavviso alla societá Novella, e dettando al- cune generali condizioni, è possibile che quest’ultima arrebbe pel 27 maggio presentato un piano dell’opera a farsi, e che nella concorrenza o luna o l’altra societá avrebbe presentato patti piú vantaggiosi.

Che se degli atti e delle migliori offerte della societá No- vella posterieri alla prima convenzione Nicolay non si tenne piú guari conto al Gsverno, si È perchè venivano tutte pre- giudicate da quella prima convenzione, non potendo piú il Governo stesso recedere dai patti stipulati; ma non è almeno da dimenticarsi quanto invece veniva ommesso nella relazione del Ministero alla presente legge, cioè il Novella aveva, ante- riormente a quella convenzione colla data 20 aprile 1852, ripetuto una domanda per essere autorizzato a derivare Paequa dalla Scrivia e per raccoglisre anche le acque sorgive..

Nè varrebbe il dire che vi fu concorso di fatto fra le due societá, adducendo che se il Nicolay non avesse avuto a _ fronte la societá Novella, forse avrebbe offerto patti meno vantaggiosi, dacchè se per una parte è da riconoscersi che quella lotta di due societá rivali abbia in qualebe moda gio- vato alla finanza, l’epoca però della stipulazione del primo contratto, era ignota alla societá Novella; e si ha diritto di pensare che, se fosse stato a sua conoscenza, avrebbe pre- sentato migliori condizioni. D’altronde, pubblicando il con- corso, altri offerenti potevano presentarsi.

Di qui ne venne, come altre volte accadde, che la vostra Commissione dovette sortire dalcerchio delle sue attribuzioni, rivolgendosi a pratiche che non le competono, per tentare migliori trattative, e supplire a quanto non fece l’ammini- strazione, cercando cosí in qualche modo il maggior inte- resse dello Stato.

Non dissimala la Commissione che la societá Nicolay, ebbe maggiore attivitá; e quando proponeva di raccogliere le anque sorgive non si tenne a termini vaghi, ma presentò poscia un piano concreto; mentre per confro anleriormente alla prima convenzione Nicolay nulla concretò la societá Novella; chè anzi per propria confessione, invitato dall’intendente gene- rale con lettera 31 maggio 1852 di preseniare l’analogo pro-

getto, rispondeva il 5 giugno di soprassedere, per aspeltare le decisioni del Governo intorno al sno progetto idraulico, onde coordinarvelo, E solo il 50 maggio, cioè dopo la con- venzione Nicolay, la societá delibera di incaricare del pro- getto l’ingegnere Novella il quale si limita unicamente alla derivazione dalla Scrivia, e in an tipo, dove è rappresentata la sola direzione del canale da prolangarsi dall’edifizio Figari alia galleria, senza alcuna indicazione, nè dell’ampiezza e forma dello scavo, né dei rivestimenti, nè della pendenza, nè del bacino di purgazione, nè di quello d’intubazione; e tale progetto consta comunicato alla societá il 2 giugno 1853, con tina perizia per quattro milioni, formata di quattro articoli, senza dettaglio nè misura di sorta, nè prezzo elementare.

Infine trova pure la Commissione insussistenti alcune ra- gioni della societá Novella, siccome quella che avesse diritto a prioritá per avere fatta la domanda prima del Nicolay, perchè in primo luogo la Commissione, ammettendo la mas- sima del concorso, non vi ha prioritá di sorta che possa, a di lei avviso, costituire diritto; ed in secondo Inogo la prio- ritá starebbe appunto al Nicolay, comechéè la prima domanda venne formulata dal nominato Corte, il quale attesta con atto del 34 maggio 1853 che la medesima era concertata e fatta di comune interesse col cavaliere Nicolay.

Ma tutte queste ragioni non sono che attenuanti al caso, e la Commissione insiste nel suo avviso che il Governo aveva tempo e doveva aprire il concorso per tentare il maggiore profitto della finanza, E se per provvedere prontamente, in vista dell’urgenza, avesse devuto evitare, come infatti evitò puranco, le formalitá prescritte delle regie patenti 29 maggio 1817 per le concessioni d’acqua, avrebbe trovato maggiore indulgenza nella Commissione, la quale è specialmente preoccupata dal benefizio che dal concorso doveva derivare alle stesse finanze.

Nè qui si arrestano le irregolaritá, dacchè anche la Ca- mera non venne falta consapevole preventivamente di fal legge; e se pure il tempo stringeva sí che non ammettesse dilazione, siccome al 27 maggio epoca della prima conven- zione, era aperto il Parlamento, e lo fu sino al 413 luglio, avrebbe almeno palesato la di lei premura di riparare tan- tosto ad un atto dalla pressante urgenza, sotfoponendolo alla sanzione del Parlamento,

È necessitá insistere su di ciò, dacchè tali esempi troppo si ripetono, siccome accadde per altre imprese, malgrado le osservazioni del Parlamento; e recentemente ancora, quando per attuare al piú presto un cafasto stabile, stimavasi di di. sporre il personale opportuno per le scuole, i disegni ed i regolamenti, senza prima dipendere dalla pazionale rappre- sentanza, la quale non potrebbe lasciare inosservato tale co- stume del potere esecutivo, senza abdicare a quanto sirelta- mente gl’incombe.

Però la Commissione sebbene si trovasse ormai a fronte-dí due successive convenzioni falte col Nicolay, tuttavia scor- gendo dalle medesime che ove non fossero approvate dal Parlamento si potevano annullare mediante rimborso di spese non volle lasciare intentalo alcun mezzo per procu- rarsi il benefizio della concorrenza almeno colla societá No- velia.

Altronde questa socieiá posteriormente alla prima conven- zione, fino dal {5 luglio 1855, presentava Vesibizione di lire 100,000 in piú di quanto erasi stipulato col Nicolay, ed il ribasso del B0 per cento a vece del 25 ner cento per l’acqua che abbisognasse oltre il decimo; era disposta a rimborsare il Nicolsy di tutte le spese fatte e ad entrare in licitazione col medesinso 0 cor altro migliore offerente, al che nazi ris

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