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rinascenti discussioni che ebbero luogo su questo argomento, ella è cosa cui mal potrenimo accingerci,

La questione si riprodurrá naturalmente avanti la Camera quando si discuterá questa legge, ed i sostenitori dei sistemi opposti avranno campo di svolgerli e patrocinarli assai piú competentemente che nol valga chi non è versato nelle scienze cui questa questione si rannoda. Intanto però la vostra Com- missione assenti ad una redazione che semplificò d’assai la questione medesima.

Sostenne il ministro intendimerto del Governo non essere quello di svincolare l’operazione della catasiazione dal coor- dinarsi con quei punti trigonometrici dello stato maggiore generale che giá si trovassero sul terreno, ma soltanto di non farla dipendere da nuove lunghe, costose e difficili opera- zioni d’alta geodesia, che non suffragavano allo scopo che si aveva în mira in un catasto parcellare.

Si adduceva dagli opponenti l’esempio di quanto al propo- sito si era praticato in Francia, nel Belgio, in Irlanda, To- scana ed a Ginevra, nonchè l’autoritá di uomini competentis- simi e sommi in tali scienze ; si pretendeva essere necessario, onde ottenere la desiderata coordinazione delle mappe e per avere un mezzo di controllarne l’esattezza, che la base, sulla quale si appoggierebbero in ciascun comune le operazioni trigonometriche ed il successivo rilevamento del terreno, fosse dedotta dalla rete trigonometrica fatta dallo stato mag-

giore generale perla formazione della carta topografica, ossia

che col mezzo di operazioni geodetiche filiali a quelle come sovra giá fatte si arrivasse a determinare in ciascun comune due punti trigonometrici, la cui distanza risultante dal cal- colo costituirebbe la base delle operazioni subalterne nel co- mune,

Nen richiedersi perciò né gran tempo nè grave spesa; es- sere questo sistema piú razionale, piú spedito e piú esatto che non quello meccanico ed imperfetto della misnra diretta delle singole basi e la isolata Joro orientazione, operazione questa che, dipendendo da osservazioni astronomiche, riesce naturalmente molto delicata e quindi soggetta a gravi errori, se non eseguita da valenti uomini dell’arte che non si po- trebbero cosí facilmente moltiplicare in ogni comune.

Rispondevasi dal ministro e dal commissario regio che nè in Francia nè altrove non si era mai riuscito ad un catasto pareellare esatto, nè applicato interamente il sistema a cui si vorrebbe ora vincolare il Governo, e svolgevansi i ragiona» menti che trovansi consegnati in una memoria del commis. sario regio, che colla presente relazione sará distribuita alla Camera sotto il n° 10-5, alla quale ci riferiamo, a scanso di ri- petizione, e per timore di oscurarne la lucida esposizione,

Ricordavasi inoltre la diversitá di scopo tra una carta to- pografica ed una mappa catastale. Si osservava che dei 4312 punti trigonometrici determinati dal corpo di stato maggiore generale per la formazione della carta topografica, i soli punti di primo e di secondo ordine, in numero di 338, erano stati conservati sul terreno, sicchè dove l’operazione del catasto dovesse dipendere da quella, forza sarebbe di ri- prendere ie operazioni trigonometriche per rintracciare sul terreno i rimanenti 974 punti di terzo ordine, spingendo i- ‘noltre il frazionamento dei triangoli sino al segno d’ottenere due punti trigonometrici in ogni comune, non piú distanti «fra di essi di mille a mille cinquecento metri, massima lun- ghezza della base per le reti trigonometriche comunali, Dal tempa e dal numero dei soggetti impiegati nell’eseguire quelle operazioni, potersi argomentare del tempo e del dispendio eui si andrebbe incontro se si ripigliasse e si spingesse tale operazione sino al limite anzidelto.

Essere, del resto, non contestato ed anzi ammesso dagli autori i piú competenti in tale materia che, nei triangoli di terzo ordine, non si esige ia massima precisione matematica, come ricercasi ed ottiensi con ripetute ed accurate osserva- zioni, e col mezzo di strumenti i piú perfetti in quelli di primo e secondo ordine.

Quindi, dove dalla misura diretta delle basi comunali come sovra dedotte dal calcolo (misura che in ogni caso non si po- trebbe preterire, come quella che sola può essere opposta ai privati o da essi invocata nei loro reclami) sorgesse una dif- ferenza, doversi evidentemente stare alla misura diretta che il Governo si ripromette di ottenere con una esattezza tale da noa richiedere una tolleranza maggiore di 1/4 per mille, 0s- sia di 35 centimetri per ogni mille metri.

I due sistemi in presenza, quello cioè della somministra- zione delia base di misura ed orientamento in ciascun co- mune per mezzo di triangolazioni, diremo, filiali della grande triangolazione dello stato maggiore generale, e quello della misura diretta di essa base, venendo con eguale forza di con- vinzioni propugnati dai proponenti, come l’uno in paragone dell’altro, maggiormente esatto, meno costoso e piú spedito, la vostra Commissione, prima di portare un giudizio sul loro merito, era entrata in sentimento che si procedesse ad un e- sperimento comparativo dei due sistemi ed aveva a quest’ef- fetto nominata una Sotto- Commissione nel proprio seno con incarico di concertare col Governo il mode di eseguire tale sperimento, invitando i sostenitori dei due opposti sistemi a preparare una relazione od esposizione del loro sistema in modo semplice e volgara, in cui si confutassero con i mi- gliori argomenti i sistemi opposti.

Noi crediamo superfluo di ricercare il perchè queste riso- luzioni della Commissione non abbiano sortito il loro effetto. Diremo soltanto che i preliminari concerti peraddivenire allo sperimento, essendosi protratti fin verso il termine della pro- rogazione del Parlamento, come si rileva dalle note scam- biate tra la Sotto-Commissione ed il Governo che vanno alla presente relazione Unite, e che giova consultare per veder meglio dilucidata la questione, siccome premeva alla Com- missione di compiere al proprio mandato di riferire sul do- mandatole progetto di legge, fatta da ultimo capace per le discussioni rinnovatesi nelle ultime sue sedute e per le con- siderazioni contenute nelle memorie e note del commissario regio dianzi accennate, non che per le dimostrazioni dal me- desimo date, che il carattere e lo scopo intrinseci del catasto, fossero assolutamente disgiunti e diversi da quelli di una carta topografica ; che l’operazione del catasto condotta per comune dovesse avere per fondamento una base direttamente misurata onde reggere al confronto dei mezzi coi quali. gli interessati potrebbero impugnare le operazioni che ne dipen- dono; che la somministrazione impertanto di queste basi per mezzo di operazioni filiali della grande triangolazione ::non dispenserebbe dalla misura diretta di essa e cesserebbe quindi la ragione di economia di tempo e di danaro sulla quale questo sistema si fondava precipnamente; per questi motivi, che trovansi chiaramente sviluppati nella citata memoria col n° 10.5, la Commissione adottava a maggioranza di volti l’ar- ticolo 4 quale trovasi redatto nel suo progetto che fa pure accettato dal commissario regio.

Le parve cioè che allo stato delle cose fosse sufficiente- mente chiarito che l’operazione catastale procedere dovesse secondo il proprio sistema, e che solo rimanesse a determi- nare, mediante esperimento, il modo di collegare le reti tri- gonometriche comunali coi triangoli superiori, esperimento questo che si potesse prescrivere al Governo di fare, senza