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convenienza di scompartire anche fra gli ispettori e verifica- tori l’assegnamento d’indennitá che prima si dava ai soli di- rettori, coll’obbligo di fare a quelli le somministrazioni occorrenti, rendendo cosí con lodevole vista gli uni indipen- denti dagli altri, Questo assegno in conformitá delle tabelle contenute nell’allegato B, è nella misura di lire 12,780 pei direttori, lire 1520 per gli ispettori, formanti un complesso di lire 14,300, uguale a quella che prima si dava ai soli direttori.

Il Ministero adottò molto saviamente, a nostro giudizio, le conclusioni della suddetta Commissione, limitandosi solo ad aumentare di 300 lire la complessiva indennitá da distribuirsi alla divisione, portandone cosí il totale a lire 12,900; e ciò perchè quando la Commissione fece la sua relazione molto anteriormente all’epoca della compilazione del bilancio, non si era ancora stabilito il giornaliero servizio lungo lo stradale percorso dalla corriera tra Cagliari e Sassari, non eransi an- cora portate a due ed anche a tre le curse dei pedoni e delle messaggerie in Sardegna, né accresciute le corrispondenze dei piú importanti uffici tra Torino e Genova, né infine erasi modificato, per migliorare questo ramo di servizio, il numero degli uffici componenti i rispettivi distretti.

Gli assegni in piú a favore degli ispettori divisionali non sono dunque una spesa nuova, perchè la somma stanziata pei primi venne dedotta da quella che figurava per le spese d’uf- ficio dei direttori, e quelle allegate in piú per questi si tolse dall’articolo 2 delia presente categoria, peri motivi che siamo venuti esponendo,

Parlando poi piú particolarmente dell’articolo 2, occorre di notare che in tutti glianni precedenti non fu mai sufficiente la somma stanziata per i titoli ivi designati, e che si dovette sempre ricorrere a crediti supplementari; quindi è che se si fosse bilanciata la somma occorsa per l’intiera annata, e se per altra parte non si fosse esonerato quest’articolo dalle spese di cui fu sopra questione, la cifra sarebbe assai piú ri- levante di quella che attualmente si richiede. Infatti nell’anno passato occorse la somma di lire 79,068 89, invece dilire 7000, onde non sono solo lire 3000 di risparmio che si ottengono in quest’’anuo in paragone dell’anno sco-so sopra quest’arti- colo, ma bensi lire 14,048 89, somma alquanto superiore di quanto chiedesi di aumento nel primo articolo.

Noi quindi concludendo diremo che, avuto riguardo al miglior sistema introdotto dal Ministero, per cui ad onta del- l’apparente aumento si viene in realtá ad ottenere un’eco- nomia, debba accettarsi Ja proposta somma colla sottrazione delle lire 223 porlata dall’appendice 1* e risultante perciò in lire 109,975.

Categoria 25. Provvigioni diverse.

Questa categoria portata nell’anno scorso in lire 166,200, e nel corrente in lire 187,880, consta di ll articoli disparati, di cui ciascuno dovrebbe formare una categoria a parte, per- chè relativi ad oggetti di natura affatto diversa,

Riguardo all’articolo 4 il Ministero domanda un aumento di lire 26,000 di cui lire 13,521 63 a calcolo, per accrescere l’aggio che sí accordaagli ufficia provvigione, dichiarando che sarebbe difficile ad ottenere ancora per l’avvenire un conve- niente servizio, coll’aggio attuale, che, dietro il suo parere e quello degli ispettori, è troppo tenue in confronto degli ac- cresciuti lavori e della maggiore responsabilitá che loro in- combe, dopo che si è reso piú facile e frequente l’invio di danaro col mezzo postale. La maggioranza della Commissione però, stante il principio stabilito e giá piú volte proclamato, di non ammettere alcun aumento per questo anno, il quale

non sia assolutamente indispensabile, e che non si possa in alcun mododifferire, ha creduto di dover denegare questo aumento d’aggio, tanto piú che dall’esame fatto dei proventi ricavati negli anni 1851, 52 e 53 vide che l’utile a favore dei titolari andò sempre crescendo di qualche poco ; e per altra parte la provvigione che ciascuno d’essi perceve è tale da non far temere per parte loro Pabbandono di questo ser-

| vizio, il quale d’altronde è sempre conciliabile con qualche

altro impiego o professione.

Ií Ministero chiede pure per quest’articolo lo stanziamento in piú di lire 12,478 37, per la provvigione ai titolari di 36 uffici di 2° classe che vennero eretti parte dal 1852 al1853 (1), e parte che si stabiliscono in quest’anno (2).

L’utilitá di questa spesa è fuori di questione, perchè è de- siderio di tutti che questo servizio vada sempre migliorando; al che contribuisce principalmente l’erezione delle distribu- zioni mandamentali in uffici a provvigione.

Siccome però questo aumento era chiesto sulla base del nuovo aggio proposto, se desso non viene ammesso dalla Ca- mera, la Comunissione crede che si possa in proporzione dimi- nuire eziandio questa seconda cifra, onde ella opina che venga adottatain sole lire 10,000, in ogni caso poi è spesa solamente d’ordine, e perciò ove non bastasse vi si può supplire con crediti supplementari, i quati troveranno un largo compenso nel proporzionato aumento di tale prodotto.

SulParticolo 2 si avrebbe un risparmio di lire 6520, se la necessitá assoluta di aumentare di qualche poco la retribu- zione ai distributori mandamentali, dopechè venne ad essi affidato il servizio degli articoli di danaro, nonavesse indolto il Ministero a proporre di portarla a lire 240, invece di lire 200 che ora percepiscono, e ciò specialmente nel timore che altrimenti un gran numero d’essi abbhandonasse questo sí utile servizio con gran detrimento dell’erario e dell’interesse pub- blico. Questo tenue aumento, formante la complessiva somma di lire 4200 fa residuare l’economia di questo articolo a lire 5320.

La Commissione, dietro le suddette ragioni, crede che si debba aderire alla proposta ministeriale, come pure che si detbano ammettere gli articoli 3 e 4, eziandio coll’aumento che si rileva all’articolo 3, portato dalla modificazione delle corse e dei trasporti di dispacci. Questa utile innovazione importando un nuovo servizio di nottet npo, specialmente per gli uffci corrispondenti con quelli delle strade ferrate, pare convesiente il chiesto aumento a calcolo, inteso a dare ad essi una corrispondente indennitá ; s’invita però il Minî= stero a fare sí che essa sia compartita in giusta proporzione e secondo il servizio straordinario che prestano.

Dietro quindi le diverse propuste fatte dalla"Commissione, la categoria in questione resterebbe ridotta a lire 171,880.

Categoria 24. Mastri di posta.

Non si può negare che la condizione dei mastri di posta va ogni giorno peggiorando per le facilitafe comunicazioni colle strade ferrate e specialmente collo stabilimento dei telegrafi elettrici che resero quasi inutili le staffette. In quest’anno poi, venendo colla nuova legge sulla tassa delle vetture ad essere

(1) Biandrate, Bussolasco, Bubbio, Campofreddo , Corne- liano, Finalborgo, Gabbiano, Gambolò, La Chambre, La-Motte- Servolez, Mombaruzzo, Monesiglio, Orosei, Perosa, Perrero, Reigner, Rossignano, Sassello, Saint-Gervais, Santo Stefano Belbo, Santo Stefano d’Aveto, Vespolate, Vignale.

(2) Bioglio, Bibiano, Boyel, Borgomanero, Campiglia, Can- delo, Casatisma, Montanaro, Murazzano, Pontestura, Ponzone, Sezze, Venasca.