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Fra le promesse ministeriali tuttora incompiute ricordiamo altresí quella di un nuovo Codice penale marittimo ; che sia in armonia coi nostri attuali principii politici e col progre- dire dell’arte e della civilizzazione, nonchè un nuovo regela- mento per l’iscrizione marittima e per la simile Jeva.

Nè per esimersi dal presentare queste leggi ci pare vale- vole il motivo giá detto dal Ministero, essere necessario che il Parlamento prima decida se accetta o no il progetto di traslocamento della sede della marina militare da Genova alla Spezia o altrove, e di essere conveniente l’aspettare che quella rivoluzione che vediamo stare operandosi nell’arte delle costruzioni navali, nonchè nella tattica stessa, dopo le invenzioni che si van succedendo a quelle del vapore, ab- biano un carattere fisso e determinato ; poichè in quanto al primo motivo la scelta del iocale piú o meno ampio, piú o meno eccentrico, debb’essere subordinata appunto alla de- terminazione della grandezza del naviglio che si vuole, non meno che alle considerazioni politiche, e non queste a quelle, In quanto all’altro crediamo che, ammesso che lo avessimo per buono, staremmo tuttora inerti, perchè il pro- gresso non ha limite cognito, e se non si va con esso si re- trocede.

La Commissione però si astiene dal pronunziare alcun av- viso sopra quella importantissima questione della Spezia, pe- rocchè crede che facendolo eccederebbe il suo mandato. Ciò solo asserisce la Commissione, che essa non crede siano af- fatto congiunte e fra loro dipendenti le due questioni del- ordinamento navale e del collocamento della marina, ma che ambedue abbiano ad essere il soggetto delle serie consi- derazioni e del voto del potere legislativo.

Ma, considerando la Cominissione come a ottenere la pro- speritá, la potenza di nostra marineria, sonchè a giustificare sacrifizi fatti annualmente dalla nazione, sia necessario, in chi ordina, maturitá, criterio, nonchè perseveranza nei propositi, nei sistemi, e profonda cognizione e pratica delle regole d’arte, nonchè delle persone appartenenti alla marina, cose che solo può fare un corpo collegiale autorevole, locale, fisso, con reali attribuzioni, essa crede che sia utile l’esi- stenza in Genova di un Consiglio permanente tecnico e di- rettivo, se vuolsi colla presidevza facoltativa al ministro, a cui si accordino facoltá sufficien’i e larghi mezzi di azione sulle cose e sulle persone, conciliabili colle nostre istitu- zioni: questo sarebbe anche mezzo di economia, poichè le regole che ora possono variare col variare del ministro che negli Stati costituzionali suole essere personaggio politico, an- zichè speciale nell’arte, resterebbero immutabili, nè si spre- cherebbe denaro in mutazioni, non si sgomenterebbero gli animi di chi presta allo Stato il suo servizio a ogni variare di ministro ; tale metodo è pure quello della nazione che ha Ja migliore e piú potente marina del mondo, e a questo scopo per nulla corrisponde quello che chiamasi fra noi Consiglio d’ammiragliato militare o mercantile, di cui non si conosce che il nome, e che anche legalmente non è che di facoltativa consultazione.

Venendo ora piú particolarmente all’esame del bilancio, la Commissione osserva che, considerata economicamente non meno che peri riguardi del migliore servizio dello Stato, esso possa essere in complesso accettato ; poichè la dimanda di fondi è alquanto al disotto di quelle che accordaste l’anno scorso, cioè di 334,000 lire, e che ciò malgrado comprende la vistosa somma di oltre un milione per acquisto di materiali.

Gioverá forse alla Camera, per rischiararsi su questo punto, la nota seguente che esprime l’importo dei bilanci della marina in alcuni anni precedenti,

Importo dei bilanci passivi della marina : Anno 1853... L. 4,532,491

1852. ,. > 4,739,409 1851... >» 5,105,746 1850 .,. >» 83,495,386 { Il proposto per il 1854

1849... > 6,844,360 1848... > 9,265,384 1847.,,» 8,931,281 1846.,.» 4,522,762

La media del decennio secondo il ministro (Spoglio 1847) dal 1856 al 1846 fu di lire 3,856,891, allora la marina avendo a suo carico l’artiglieria di costa che cessò dal 1854, il genio marittimo e la corrispondenza colla Sardegna, ma non la sa- nitá marittima, nè i consoli, in quell’epoca stessa la media delle rendite dello Stato fu di... ..... L. 83,007,458 quella delle spese di ............» 71,905,168 avvertendo però che un paragone fra condizioni ed epoche troppo diverse non può essere che di un risultato approssima- tivo singolarmente per il valore variato delle materie, e delle mercedí, il maggior costo della marina a vapore, ecc.

Rimpetto a questo quadro della spesa crediamo dover esporre il simile dei prodotti che ne risultarono, vale a dire della composizione del naviglio dello Stato, prima all’epoca del 1839 a quella cioè della morte dell’ammiraglio Des-Ge- neys, il quale ja creava dal nulla principiando dal 1818, e a cui l’opinione pubblica e singolarmente la marittima serba ben giusta e grata venerazione.

La squadra nostra si componeva dei seguenti legni :

/ Il Carlo Felice di cannoni 60 La Regina ...,.. >» 60

ha la cifra di 4,198,441

La Maria Teresa , . , Il Commercio <<,» Il Beroldo Il Des-Genegs .... La Maria Cristina + . Il Tritone + + 40,1 L’Aurora +. +...

2 w UV O V vo www (Ag ° 3 na Nereide . ...... 14 Brigantini. + ne ® 2} Zofgro Luisa» 16 Golette .... > Lu s RARE» 9 Piroscafo ....» 1 LaGunara .....» 1 Cutter ..... >» 1 LasStafetta...... >» >» Totale dei legni. N° 17 cannoni 466 Piú... .. . + > 10 lancie cannoniere 10 Con dette, totale N° 27 Totale bocche a fuoco . . 476 Il naviglio attuale si compone come segue: Legni a vela. Il Des-Geneys in riparazione, ma suscettivo dopo la mede- sima, di ottimo servizio, il cui armamento è di pezzi da 40eda80libbre, cannoni 44 I San Michele con pezzi da libbre 40 e da 50, ri- parato recentemente» 42 Il Beroldo dell’etá del Des-Geneys da riparare, stesso armamento .. >» 44 L’Euridice + 1 +2 +s >» 82 cannoni 212 Fregate .....N° 4 Da viportarsi . N° 4