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Maggiore spesa sul bilancio 1855 per l’aggiunta di fili telegrafici da forino ad Arquata. Progetto di legge presentato alla Camera il 24 maggio 1855 dal presidente del Consiglio ministro degli affari esteri reggente il Ministero delle finanze (Ca vour). Signori I — Il sempre crescente numero dei dispacci privati, e l’attiva corrispondenza cbe ha luogo tra Torino e Genova, già prima d'ora dimostrarono l’insufficienza dei due fili telegrafici, cbe sulla liuea del Governo mettono in comunicazione quelle due città, massime che l’uno di essi è quasi sempre destinato per la corrispondenza colla Lombardia ed oltre, che si dirama al punto di Alessandria. La quasi simultanea apertura delle tre linee importantissime di Modena e Toscana, di Corsica e Sardegna, e di Genova alla Francia per Nizza, la fecero maggiormente palese, cosicché per assicurare la corrispondenza governativa, e soddisfare colla dovuta regolarità e prontezza alle richieste della corrispondenza privata, diventa indispensabile di aggiungere altri fili a quelli già esistenti su quella linea. Vuoisi però avvertire che appunto nella previsione di sopra accennata, che due soli fili non bastavano per la corrispondenza del Piemonte e della Lombardia con Genova, già se ne posero quattro da quest’ultima città ad Arquata, allorquando, compiuta la ferrovia, si dovette lungh’essa trasportare ii telegrafo, di maniera che il tratto attualmente da compiersi sarebbe quello da Arquata alia capitale. Nella stessa condizione trovasi pur anche la parte di linea cbe dalla Spezia mette a Santa Croce e fa capo al cordone sottomarino. L’esperienza di pochi giorni ha dimostrato la necessità che i dispacci siano divisi a seconda delia categoria di servizio cui spettano, cosicché vi vogliono due fili per i dispacci governativi sardi, due pei governativi francesi, ed altri due per quelli della società Brett. Senza di ciò sarebbe troppo facile od un graye ritardo nel servizio, e fors’anche la confusione nei dispacci. Nella convenzione stipulata col signor John Brett ed approvata colla legge 19 marzo 1883, il Governo nel permettergli la costruzione del telegrafo sottomarino dalia costa meridionale della Spezia sino al Capo Teulada (previe le opportune intelligenze col Governo francese pel passaggio della Corsica), si riservava coll’articolo 9 la facoltà di dare ai propri fili nella Sardegna quelle diramazioni laterali cbe ravvisasse di sua convenienza pel servizio nell’interno dell’isola. Ragioni d’interesse pubblico e privato consigliano a condusre i fili riservati pel Governo da Sassari a Portotorres. Luogo di approdo dei piroscafi postali, e pel commercio del capo settentrionale della Sardegna, è evidente l’importanza di Portotorres, la necessità che sia messo in comunicazione immediata con latta l’isola per mezzo del telegrafo, ed il vantaggio che ne verrebbe al commercio ed alle finanze. Il Ministero ha fatto procedere ai calcoli presuntivi delie tre opere che presenta all’ approvazione del Parlamento. L’aggiunta dei due fili da Torino ad Arquata per una lunghezza di 128 chilometri importerebbe una spesa di lire 43,000, e quella dei quattro fili, dalia Spezia a Santa Croce, di chilometri 26 e mezzo, lire 16,593. Il protendimeuto pòi della linea da Sassari a Portotorres della lunghezza di chilometri 23 colio stabilimento della stazione in quest’ultima città, e spese di esercizio e manutenzione per 9 mesi (cbe ora si possono ridurre a 6) a lire 15,780. Sessione del 1853-54 — Documenti — Voi. III. 255 Nel dar partecipazione alla Camera del reale decreto col quale si autorizza la presentazione a! Parlamento del relativo progetto di legge, il Governo esprime la fiducia, o signori, che convinti della necessità ed utilità delie proposte opere, sarete per approvarlo col vostro voto. PROGETTO DI LEGGE. Art. t. È autorizzata sul bilancio del 1885 del Ministero dell’interno la spesa di lire 74,613 per l’aggiunta di due fili da Torino ad Arquata alia linea telegrafica pel servizio del Governo, e la corrispondenza dei privali da Torino a Genova ; per l’aggiunta di altri quattro fili alla linea da Spezia a Santa Croce, onde unirlo al cordone sottomarino ; epella congiunzione di Sassari con Portotorres, mediante la costruzione delia linea telegrafica, peilo stabilimento della stazione e l’esercizio di detta linea per sei mesi del corrente anno. Art. 2. Pel pagamento di detta spesa è aperto un credito della equivalente somma da applicarsi ripartitamenie come infra alle seguenti categorie del suddetto bilancio. Spese ordinarie. Categoria 13. Telegrafi elettro-magnetici (personale), lire 1320. Id. Categoria 13 ter. Telegrafi elettro-magnetici (spese di manutenzione), lire 59,893. Id. Categoria 14. Telegrafi elettro-magnetici (spese diverse), lire 200. Spese straordinarie. Categoria 60. Spese di primo stabilimento di stazioni telegrafiche nell’isola di Sardegna, lire 13,500. Spesa straordinaria sul bilancio 1855 pel concorso dei prodotti nazionali all’Esposizione universale di Parigi. Progetto di legge presentato alla Camera il 24 maggio 1855 dal presidente del Consiglio ministro degli affari esteri reggente il Ministero delle finanze (Cavour). Signori ! — Persuaso dell'utilità di promuovere il concorso dell’industria e delie arti patrie alla Esposizione universale di Parigi, sia per darvi prova del loro progresso, sia per trani dal confronto coi prodotti delle altre nazioni nuovo stimolo a maggiori avanzamenti, il Governo de! Re, secondando eziandio di buon grado il desiderio manifestatogli dal Governo francese, provvedeva anzitutto per l’uopo sovraccennato col creare una apposita Commissione centrale, e col dare alle Camere di commercio ed alle Accademie di belle arti del regno le funzioni di comitati locali, promotori e regolatori di quel concorso. Ravvisandosi quindi giusto e conveniente che in questa circostanza avessero a concedersi agli espositori nazionali le stesse facilitazioni e gii stessi vantaggi che già loro offeriransi nell’anno 1851, in occasione deila mostra universale di Londra, consentivasi cbe lo Stato si assumesse le spese occorrenti :

1° Pel trasporto dei prodotti nostrali dalle città ove risiedono le varie Camere di commercio (a cui gli espositori dovevano rivolgere i loro prodotti) fino alia frontiera francese e viceversa al ritorno dei prodotti medesimi da quella Esposizione ;

2° Pel ricevimento in Parigi, e collocamento dei prodotti nel palazzo di cristallo ;

3° Per la provvista delle vetrine richieste per certi oggetti nel palazzo suddetto ;