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ciascuna campagna. Da un tale quadro si desumono alcuni fatti assai rimarchevoii, fra cui, senza troppo lunghe considerazioni, si crede rimarchevole il caso di avere in media durante la stagione viva perduto il 27 per {00 del tempo per cagione specialmente dell’incostanza del clima, giacché per giorni di riposo non si deve mettere in conto che uno sopra quattordici, ossia la seconda domenica di ogni quindicina, giornata che l’impresa destina al pagamento dei lavoranti. Quando poi si mettano le giornate utili a confronto con quelle dell’anno intiero, si arriva ad un risultato molto meschino, giacché nelle campagne finora compiute, esclusa la prima come eccezionale, si trova un rapporto che arriva appena al 43 per cento, rapporto questo che servir deve d’ammaestramento nella condotta delle imprese di grandi lavori, che per lo avvenire si vorranno compiere in Sardegna. In conclusione poi si ha per risultato finale in 538 giornate, ossia in un anno e sei mesi circa di lavoro effettivo, furono aperti 208 chilometri di nuove strade in siti per la maggior parte difficilissimi, furono costrutti 466 edifizi fra i quali si debbono distinguere 28 ponti su fiumi ragguardevoli e furono eseguite tante opere pel valore di lire 3,428,284. Da tali elementi di fatto è agevole il trarre un giudizio vero sul modo con cui vennero condotti i lavori. Fin qui si esposero semplici considerazioni di fatto, ma non fu data ragione alcuna dei risultati economici ottenuti, quando anche in alcune parti, ove le opere sono intieramente finite, si possano fin d’ora apprezzare tutte le particolarità dei lavori eseguiti. Ed invero, avendo nell’ultima campagna condotto a termine una notevole lunghezza di nuove strade in tutte le direzioni principali per cui si estende la rete generale stabilita dalla legge, era troppo naturale il sentire tutta l’importanza di una scrupolosa analisi de! passato onde riconoscere, in primo luogo, quanto le prime previsioni si fossero avverate, e trarre, in secondo luogo, insegnamento utile per norma dell’avvenire. Dovevano da una tale analisi apparire chiaramente i difetti del sistema seguito, onde modificarlo o correggerlo radicalmente ne! caso in cui la spesa, invece di essere Contenuta nei limiti desiderati, andasse al di là del proposito, portando infine a differenze ragguardevoli da porre l’amministrazione in seri imbarazzi. Si fu con tale intendimento che venne composto lo stato analitico n° III, il quale comprende 126 chilometri di nuove strade aperte lungo le direzioni determinate dalla legge, oltre a 22 circa chilometri per ripienare le lacune lasciate dall’antica impresa nei lavori eseguiti da! 1846 al 1848 per l’apertura delle strade tra Cagliari ed Iglesias. In dette lacune cadevano costruzioni d’opere importanti e difficili, fra le quali non è fuor di ìnogo il notare il tratto tra Decimomannu e la destra sponda de! fiume Mannu, nel quale si ebbe ad elevare un argine-strada continuo con tre ponti di grande portata, dei quali un solo, quello di S. Greca, aveva i piedritti già fabbricati in parte, e preparati per ricevere poi tre archi in conci di pietra da taglio, che il Monte-Perdosu, non molto dì là discosto, offre di qualità al paro di qualunque altro granito pregievole e distinta. La spesa per questo solo tratto, avente la lunghezza di 1307 metri, fu di lire 181,980 29. Nello stato analitico suddetto sono iu modo distinto presentati, tronco per tronco, opera per opera, tutti i risultati parziali ottenuti, in modo da potere a prima giunta conoscere quale spesa siasi consumata in ciascun genere di lavoro, e quali articoli abbiano presentato un costo eccedente, quali stiano in limiti ragionevoli. L’esame di uh tale stato dispensa dall’enuneiare paratamente le varie conseguenze che se ne possono trarre, bastando il notare che la spesa complessiva incontrata per l’apertura e la definitiva sistemazione dei 126,821 60 metri di strada portati a termine dà per un metro il costo medio di lire 18 35 compartito nel seguente modo, cioè: Movimenti di terra L. 7 07 Opere d’arte  » 6 70 Massicciata  » 2 90 Somma per tutti i lavori . . L. 16 17 Indennità per occupazioni di terreni, e per demolizioni di case nelle traverse degli abitati . . » I 67 Somma eguale .... L. 18 54 Una tale media nei limiti previsti dai precedenti della legge presenta l’economia di lire 1 618 09 per chilometro, la quale concederebbe sopra i 425 chilometri, lunghezza implicitamente fissata dalla legge, un margine di lire 687,688 28; margine che sarebbe insufficiente per coprire le spese d’amministrazione, le quali fio d’ora sorpassano una tale somma. Conviene dunque che d’ora innanzi si miri a stringere in limiti più modesti la spesa tanto per le opere quanto per il personale tecnico, e questo risultato è quello appunto che si spera di ottenere sopra l’uno e l’altro articolo, siccome lo dimostrano per riguardo ai lavori le osservazioni unite al suddetto stato analitico. Si desume da queste osservazioni come siano compresi fra i tronchi di già ultimati alcuni tratti posti in condizioni eccezionali, che richiesero l’eseguimento di opere di grande costo, le quali fortunatamente non si debbono riprodurre cosi facilmente. Lungo le nuove linee non si può escire dall’ordinario, giacché, falle le seguenti deduzioni, cioè : Spesa per ia costruzione dei due ponti, l’uno sul Flumendosa, l’altro sul Tirso, prevista approssimativamente L. 200,000 Spesa per il ponte sul fiume di Berchida e sul fiume Cedrino . » 100.000 Spesa per la traversa di Lanusei, per i ponti su! torrente di Gairo, sul torrente San Gerolamo, e sul fiume di Palmas .......... * 180,000 Totale L. 450,000 vi ha tutta ragione di tenere per certo che il costo medio per i 300 chilometri circa di strada che rimangono da ultimare non ecceda le lire 16 al metro, potendo così, malgrado l’aumento prodotto dalle opere straordinarie sopra designate, stare al disotto di lire 17 80 coll’economia di 750,000 Sire sulla spesa prestabilita. Potrebbe tuttavia succedere, come se ne ha la presunzione, che lo sviluppo totale delle nuove strade per legare tra loro i punti estremi fissati dalla legge come termini invariabili crescesse assai da quanto venne supposto, e che in fin dei conti si avessero ad aprire 480 chilometri di strada invece dei 425 preventivamente calcolati. In tale caso non potrà mai essere con plausibile motivo accagionata l’amministrazione dell’accrescimento inevitabile nella spesa, dacché gli elementi dei primitivi computi non furono tratti da alcun esperimento diretto, ma dovettero ie distanze venire misurate sulla carta topografica della Sardegna, e quindi determinate colla conoscenza del numero d’ore che percorrendo gli attuali informi sentieri s’impiegano nell’andare a cavallo dall’uno alTaltro luogo. Un tal genere di misura doveva di necessità riescire imperfettissimo, e quindi non si deve ragionevolmente condannare una ipotesi, che, fondata essendo sopra elementi vaghi ed incerti, non venne in sostanza a discostarsi dal vero se non per l’ottavo circa.