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Età Anni da 35 a 40 ... . 00 per cento » 40 a 45 ... . . . . . 7 i|2 » » 45 a 50 ... . i|2 » » 50 a i|2 »

55 a 60 ... . l|2 » » 60 a 65 ... . . ... 12 1|2 » » 65 a 70 ... . 00 » » 70 a 75 ... . 00 » » 75 a 80 ... . . ... 28 00 » inclusivi. ’Relazione del ministro di grazia e giustizia (Rattazzi) 24 maggio 1855, con cui ripresenta alla Camera il progetto di legge modificato ed approvato dal Senato nella tornata del 2 3 stesso mese. Signori I — Il progetto di legge già da voi approvato per la soppressione di comunità e stabilimenti religiosi, ha dovalo subire nei Senato parecchie modificazioni. Queste modificazioni, sebbene non tocchino i principii da cui è informato i! progetto, sono tuttavia importanti, perchè rendono in parte meno pronta la loro applicazione. Non mi farò, signori, a particolarmente indicarne il tenore eia portata, poiché ciò si comprende agevolmente dalla semplice lettura del progetto modificato : molto meno io intendo di giustificarlo, o di mostrarne da ogni lato la convenienza, poiché, quantunque mi sia grato riconoscere che tutte furono dettate da un lodevole sentimento di conciliazione, e che alcune di esse valgano a schivare qualche inconveniente, cui i! progetto poteva dare luogo, ciò nondimeno io non esito a francamente dichiarare che il Governo, fermo nella sua convinzione, avrebbe giudicato più opportuno che la legge potesse uscirne dall’urna del Senato nei termini stessi in cui era proposta e nei quali aveva ottenuta ia vostra approvazione. A malgrado però di questa considerazione, egli ha creduto che non si dovessero respingere te modificazioni proposte ; mi limiterò a brevemente accennarvi il motivo che lo indussero a prendere questa deliberazione. Il progetto di legge quale si presentò dal Governo, e fu da voi approvato, aveva sollevate opposizioni di varia natura, e fondate sopra diversi principii. Alcuni respingevano recisamente la legge, si perchè contestavano al potere civile il diritto di togliere senza l’assenso delia Santa Sede alle corporazioni religiose ed agli stabilimenti ecclesiastici quella personalità civile che loro si era conceduta, sì perchè negavano che lo Stato potesse o disporre delle proprietà già appartenenti a queste corporazioni soppresse, o stabilire sopra i beni ecclesiastici un’imposta senza vi concorresse pur anche ì’autorizzazione della Corte pontifìcia. Altri invece riconoscendo»spettare incontestabilmente queste facoltà al potere civile, ammettevano i principii su cui poggiava il progetto di legge, e non dissentivano d’approvarne i più essenziali ordinamenti ; ma loro sembrava che alcune disposizioni in esso contenute potessero o recare una troppo grave perturbazione nello stato di quelle persone, che sotto la protezione della legge si erano perpetuamente dedicate alla vita claustrale, o portare uno sconcerto nelle famiglie colla restituzione dei diritti civili a coloro, che volontariamente vi avevano rinuacialo ; quindi essi avrebbero respinto ii progetto, se questo non si fosse modificato in modo da respingerne siffatte conseguenze. Non era possibile, signori, nè di cedere dinanzi ai principii, nè di fare ad essi qualsiasi concessione. Potevasi discutere la convenienza e l’opportunità del progetto; ma dacché gii oppositori avevano incautamente messo in dubbio l’indipendenza del potere civile, una necessità assoluta richiedeva che questo venisse solennemente riconosciuto. Rispetto agli altri la eosa stava altrimenti. Pesta in salvo la sovranità dello Stato, la discussione si portava sopra quel terreno in cui le transazioni fra i poteri che ia rappresentano, non solo sono possibili, ma convenienti e talvolta necessarie. Ed era appunto necessario in questo caso, perchè senza di essa si correva pericolo di compromettere l’approvazione del progetto, contro cui quelle diverse opposizioni insieme riunite potevano prevalere. Il quale risultato, se pure non avrebbe bastato a distrurre l’autonomia de! potere civile, certamente non poteva a meno di recarle una gravissima ferita. Fu, o signori, per allontanare questo pericolo, fu per mettere in sicuro la ricognizione dell’indipendenza dello Stato, che il Governo ha stimato conveniente di cedere in ordine ad alcune disposizioni del progetto, e d’aderire alle modificazioni che gli proposero, non ostante che queste gli paressero meno utili ed opportune. Del resto le uiodificazioni dal Governo consentite, ed intorno alle quali ora voi siete chiamati a dare il vostro giudizio, non solo lasciano illeso, ed anzi confermano il principio della sovranità del potere civile, ma non escludono nemmeno le riforme che i! progetto si proponeva; esse in parte soltanto ne ritardano l’attuazione. A malgrado di queste modificazioni, la personalità civile è tolta sin d’ora a quelle corporazioni religiose, che non attendono all’istruzione, alla predicazione, od all’assistenza degli infermi, e non sono d'alcun utile alla società civile. I capitoli delle chiese collegiate, sebbene in numero più ristretto di quanto portasse il progetto, tutti i benefizi semplici sono soppressi. I beni spettanti a lutti questi stabilimenti sono destinati ad usi più convenienti e più conformi all’interesse della società civile e della Chiesa ; le rendite delle sostanze del clero sono meglio e più equamente ripartite ; le finanze dello Stato potranno essere liberate dal peso che sin qui sopportarono per fornire i supplì menti di congrua ai parroci, senza che la sorte di questa parte così benemerita del clero abbia menomamente a soffrirne. Questi ed altri benefizi che pure derivano dal progetto, quantunque modificato, sono benefizi abbastanza grandi ed importanti, perchè questo progetto possa meritarsi ia vostra approvazione ; quando, d’altro canto, serbati illesi i prioeipii, non è chiusa la via che maggiori se ne possano col tempo conseguire. Signori ! Il sentimento di moderazione, ed ii senso politico da cui furono ognora ispirate le vostre deliberazioni non verranno meno in questa circostanza, e mi rassicurano che quella stessa considerazione, ia quale consigliava il Governo ad accettare le proposte modificazioni, sarà pure suli’animo vostro efficace per indurvi a non respingerle col vostro voto, NB. Il Senato approvò il progetto di logge nei termini proposti dalla sua Commissione sopprimendo però l’articolo 17.