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tornata del 13 maggio 1848



I primi oratori, dico, accennarono che la magistratura fosse per avventura composta în tal modo che polesse essere il caso di procedore ad un sindacato sopra il personale che la costituisce.

Signori. Io non voglio toccare cosa alcuna che possa di piscere a persone, nè intaccare ordini che furono e vennero finora riconosciuti degni di stima, tuttavia mi sarà lecito di procedere per supposizione,

ll principio dell’inamovibilità dei giudici venne introdotto per evitare un grave pericolo alla relta amministrazione della giustizia e per porre i giudici lontani da ogni influenza delle passioni politiche. Quando nn parlito trovasi momentanea mente alla testa del gorerno, tiene in mano le redini delta pubblica autorità, petrebbe mandare sui seggi magistrali uo- mini faziosi, che non rappresentino la nazione , uomini igno- ranti, uomini che manchino di virià civili.

Parlando adunque per supposizione , io voglio concedere che prima dell’8 febbraio un partito tenesse nel nostro paese Ja somraa delle cose, che questo partilo abbia potuto Infra- dere nei tribunali uomini faziosi, abbia potuto commettere l’amministrarione della giuslisia-ad uomini non degni di se- dervi, nè per dottrina, nè per ia loro condotta. In queste siretlezze , în queste dolorose angustie , quale sarebbe il do- vere di un potere che venisse a sovrintendere alte cose del governo e rappresentando la nazione volesse far sorgere il regno della giustizia ? Questo potere sarebbe ridotto alla trista necessità di dover stabilire un sindacato sulle opinioni, sulla scienza, sulla probità dei giudici. Ora chieggo io'in buona fede, qual è quel potere così ardito, sc non fosse un potere rivotu- zionario, il quale oserebbe di portare il suo siridacato persino nell'interno "pensiero di lutti quelli che hanno l'alta missione di amministrare la giustizia? — Ciò sarebbe impossit pur vero, e perchè nol diremo? se vi fossero magistri toga fosse macchiata da qualche sanguinosa commissione, e che perciò? Si vorrà, per questi pochi che vi potranno essere, € che l'opinione pabblica designerehbe, porlare la mano nel santuario e turbare la coscienza dei giudici timorati, metterli nel bivio, o di volare per ciò che è giuslizia, o di piacere ai governo, comunque questo sia in ora in senso favorevole a sislema costituzionale ?

Sebbene, o signori, il sistema che viene ad acquistare in ‘un ben ordinato governo la facoltà di amministrare Jo stato, si debba presumere il migliore, questa presunzione tuttavia non è che affare di maggioranza.

la contro ad ogni maggioranza sta sempre una minorità, a cui è forza aver quei riguardi di conciliazione e di contempe- tamento, che sono sì gran parte della sapienza civile, non fosse altro perchè quella minerità può da un momento all’altro venire in maggioranza.

Ma questo potere sia pure il rappresentante della vera mag- gioranza det paese, se tuttavia esso vorrà instituire un arhi- trio pericolosa sui seggi della magistratura , farà nascere gra- vissime turbazioni nella cosa pubblica.

  • Un sindacato” che si aprisse intorno alle opinioni politiche,

ed a tutte te altre qualità che pur sono di un magistrato, vale a dire della dollrina, della probità, non potrebbe a meno di incontrare difficoltà insaperabili : non è così facile istituire un paragone positivo, intorno ad un magistrato; la pubblica opi- rione in vero dice gli uni più dotti e più prudenti dî altri, ma non se ne può venire alla conseguenza che quei tali meno prudenti, meno doili non sono capaci di coprire il loro seggio di magisirato. Sarebbe maggiore il pericolo quando si stabi- lisse di ammettere nei tribunali quel soli che avessero la con- fidenza del potere prevalente, poichè allora s'introdurrebbero















nei giudizi le passioni politiche con irreparabile danno della giustizia. Suppenendo anche fosse il Governo così sincero di far che la scella fosse ottima, nop così fa giudicherebbe la mi- norità, e nella stessa maggioranza politica gl’interessi perso- nali offesi basterebbero a rappresentare le nomine, come in- giuste, pessime, a calunniare perfino le intenzioni di chi avesse per lal modo creduto di provvedere alla tutela della giustizia con gridare si fosse piuttosto voluto dare un nuovo fonda mento al potere medesimo.

Quando poi si venga a parlare della probità, e chi potrà es- sere di coscienza così intemerata da poter pronanziare una pena così grave come sarebbe quella di dichiarare un cittadino indegno dell’ulizio di giudice? Le prove potrebbero essere frutto d'invidia e non potrebbero ricevere quelle complete giustificazioni che valessero a confermare nell’ opinione di tutti la durissima sentenza.

Adunque l’impossibi di procedere a quel sindacato della magistratura che sarebbe pur l’unica ragione che ci polrebbe inderro a dichiarare non inamovibili i magistrati, questa ne- cessità, dico, deve essere il principale argomento clie deve convineere noi uomini politici a seguire l'opinione di quei legisti, i quali argomentavano dalla legge elettorale, dalle parole dello Statuto, per dire che si debba riconoscere fin d’ora questa importante guarentigia costituzionale.

mrorFsmIO. Poichè involontariamente mi sono trovato in questa paleslra, parmi che sia obbligo mio di sostenere fino all'ultimo nel miglior modo che per me si potrà l'opinione chl ho oggi manifestata. .

ra gli etoquenti oraiori che sostennero l'immediata ina- {à della magistratura, parmi che la voce del signor istro dî grazia e giustizia abbia profondamente commossa la Camera, sia per sapienza di osservazioni, sia per eleganza di concetti e di espressioni, e parmi appunto che sia così, perchè questa commozione l'ho provata anch'io; tuttarolta sembrandomi che più che il prestigio dell’eloquenza debba prevalere la semplicità della ragione, senza troppa fiducia di prevalere sopra le opinioni dei signor ministro, io provo a ri- durre la questione sotto il suo giusto aspetto.

Ul signor ministro, non meno che il signor Pinelti che gli ‘a suecedulo nella tribuna, parve mettere in dubbio la com- pelenza della Camera a decidere in questa grave questione , anzi parmi che il signor Pinelli soslenesso che questa que- stione dovrebbe essere giudicata dai tribunali e non dalla Camera.

Dai tribunali potrà per avventura giudicarsi in qualche privata controversia; ma ora che si tratta di questione elet- torale, ora che si tratta di vedere se i magistrali debbano 0 no aver accesso al Parlamento, la Camera, la sola Camera si trova costituita nel diritto di giudicare. Ciò premesso, mi sia lecito di esaminare se l'asserzione dei signor Ministro sia giusta, voglio dire l’asserzione che în questa controversia il Ministero, che sostiene Pindipendenza della magistratura, fac- cia alto di liberalità più della Camera che vorrebbe conte- starla; e se veramente, come afferma il signor ministro, siano cambiate le veci fra la Camera e il Ministero, 3

Noi diciamo schieftamente che non ta pensiamo così.

L’inamovibilità del giudice nell'esercizio dei suoi doveri lo sottrae forse agli arbitrii del Ministero ?

No certamente.

Non potrà il ministro congedare il giudice a suo capriccio?

Questo è vero; ma il giudice da chi è promosso? Dal nistro. Da chi gli derivano gli onori, le distinzioni, le premi-- nense? Dal ministro.

Questa vantata indipendenza è dunque poco meno che un'it-