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TORNATA DELL'8 GIUGNO 1848


PRESIDENZA DEL PROFESSORE MERLO VICE-PRESIDENTE

SOMMARIO. Relazione di elezioni - Nuove interpellanze circa l’invasione della Lunigiana per parte di Truppe Toscane Continuazione della discussione della petizione circa il servizio sanitario al campo Rettificazione del ministro dell’Interno all’art. 9 della legge d’unione di Parma e Guastalla Relazione, discussione ed adozione del progetto di legge del deputato Sineo per l’eguaglianza dei diritti civili e politici senza distinzione di cullo - Sviluppo e presa in considerazione del progetto di legge del deputato Bixio per l’espulsione dei Gesuiti.

L’adunanza si apre all’1 e 1|2 pom., e si dà lettura del processo verbale; ma la Camera, non essendo in numero sufficiente per deliberare, ne viene sospesa l’approvazione.

costa di beauregard presta il giuramento.

il presidente annunzia che si procederà all’appello nominale. (Frattanto entrano parecchi deputati, e la Camera trovasi costituita in numero. Il processo verbale è approvato).

(Risorg.)


verificazione di poteri

demarchi sale alla tribuna e riferisce alla Camera per la terza volta intorno all’elezione dell’avvocato - Pescatore a deputato di Pont. Il risultato dell’inchiesta seguita su tale elezione essendole favorevole, il relatore, a nome dell’ufficio, conchiude perché la medesima venga riconosciuta valida, allegando che la parcella delle spese occorse per siffatta inchiesta ascende a L, 141 40.

il presidente pone ai voti l’elezione dell’avvocato Pescatore.

(La Camera approva).

santa rosa solleva la questione da chi debbansi pagare siffatte spese.

demarchi relatore risponde riguardar questo il guardasigilli.

sclopis ministro di grazia e giustizia dichiara che vi provvederà di concerto col Ministero interni.

cadorna segretario dà un’idea sommaria delle petizioni in numero di quattro, state alla Camera presentate da ieri in qua.

(Verb.)

N.° 39. Fagnani Epifanio, ingegnere, ispettore demaniale, chiede che tutti gli uffiziali ingegneri siano dichiarati eleggibili.

N.° 40. 111 operai falegnami chiedono lavoro e provvidenze, essendo stati licenziati dall’arsenale.

N.° 41. Grossi avvocato Federico di Bollano (Levante) si lagna del modo con cui si sono aggregati e si vanno aggregando alla Toscana alcuni paesi della Lunigiana.

N.° 42. Rezasco Giulio della Spezia si lagna di essere stato insultato in Bagnone, terra Lunigiana aggregata alla Toscana e non protetto da quel Governo.

(Arch.)

cassinis. Siccome la petizione degli operai portante il num. 40 sarebbe preceduta forse da qualche altra prima, e non sarebbe riferita che fra 10 o 15 giorni, quindi io chieggo che, attesa l’urgenza, la Camera voglia invitare la Commissione ad occuparsene immediatamente e porla in via d’urgenza, perchè venga riferita prima delle altre.

cadorna. Dirò che questi operai chieggono dei provvedimenti in modo urgentissimo, allegando mancar loro il lavoro, essere ad essi impedito di adunarsi, e che moltissimi altri avrebbero sottoscritto il ricorso se non avessero temuto di congregarsi insieme, e di venire così incolpati di voler cospirare.

(Gazz. P.)

il presidente pone ai voti se tale petizione debba riferirsi d’urgenza.

(La Camera approva).

(Verb.)


nuove interpellanze

circa l'invasione della lunigiana

per parte di truppe toscane

buffa. Le interrogazioni fatte ieri dall’avvocato Sineo al ministro degli affari esteri sui fatti avvenuti in Lunigiana, ebbero una risposta dal ministro medesimo e dal signor cavaliere Baudi di Vesme che riuscì assai soddisfacente riguardo ai fatti che erano allegati; ma il signor Sineo ne ignorava forse alcuni altri, i quali meriterebbero anch’essi una risposta. Quanto a ciò che egli aveva accennato, cioè alle vessazioni, agl’intrighi usati dagli agenti toscani per procurare la fusione della Lunigiana colla Toscana, questa è cosa tanto evidente, che il Governo provvisorio di Barbarasco lo confessò ingenuamente egli stesso in un suo proclama indirizzato ai parroci di Tresana, proclama di cui bo qui una copia che sono pronto di de positare sul banco della presidenza.

Cosi accennava pure il signor avvocato Sineo, che molti individui erano stati angariati e svillaneggiati per essersi mostrati propensi al Piemonte, e potrei citare più di un fatto di angherie usate a sudditi sardi: mi basterà recare solamente quello di un lunigianese, del signor Focacci, di Bagnone, che fu chiamato dal pretore e rimproverato come soverchio lodatore di Carlo Alberto. Il lodare Carlo Alberto per quei signori è un delitto da farsi chiamare innanzi ai tribunali. Ma, ri-