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“e stateve allegramente„ 41

renità, di sorriso, di riso: ecco, che nella sera cadente, dopo la giornata di travaglio pesante, nel momento del riposo, il suo canto caratteristico si eleva, come una voce di giovinezza, di sentimento, di ricordo, e attrae ognuno e prende ognuno, e vince ognuno: ecco, che nella notte che succede a un giorno di lotta furibonda, nella notte in cui si deve vegliare, perchè il nemico veglia, e prepara insidie, il canto del soldato napoletano è una beffarda sfida a coloro che tramano, nell’ombra. Buon soldato napoletano, che sai batterti all’estrema avanguardia, che sai esser devoto al tuo ufficiale, sino al sacrificio, che sai esser pietoso e amoroso al tuo commilitone, e che su tutto questo, scherzi, ridi e canti, come un fanciullo, tu che sei un uomo per il coraggio e per la devozione, come uno spensierato fanciullo, tu che sai toccare le cime dell’eroismo e, quasi quasi, non lo sai, perchè sei semplice, tu che sai combattere e morire, tu che hai cantato sino a un’ora prima della tua gloriosa morte, tu che sai combattere, e vincere e morire, noi, di lontano, ti vediamo, ti scorgiamo, in tutti i tuoi aspetti