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prefazione xv

del nostro popolo in guerra, ove son notati gli episodi della virtù muliebre, ove sono espressi i sensi di ammirazione, per tanto valore di fanciulle, di donne, di madri, non ingannarti, su ciò che è questo libro. Esso non è escito dalla penna di una scrittrice: in esso, parla una donna. Non vi troverai nessuna veste letteraria: ma vi sentirai, io spero, io credo, la sinerità di un vivo ma contenuto dolore, il fervore di una immensa speranza.

Napoli, primavera del 1916

Matilde Serao.