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xiv prefazione

chè vale quello di un’altra qualsiasi donna ma che, certo, aveva una duplice possente spinta: l’amor del mio paese, l’amor dei miei figli, come migliaia di altre madri, di altre donne! Ogni tanto, a traverso l’opera giornaliera, nelle tacite e solinghe sere, la mano adusata all’antica disciplina della scrittura, gittava, sulla carta, e diffondeva, l’indomani, dal foglio stampato, una espressione immediata é sincera di un sincero sentimento, segnava sulla carta e rivelava agli ignari fuggevoli lettori le bellezze delle virtù sconosciute, le bellezze degli eroismi ignoti, così, per un bisogno di proclamare tanta purezza di abnegazione, tanta altitudine spirituale. Ma non era una scrittrice quella che aveva visto, osservato con occhì acuti, e che narrava una toccante istoria, con le sue frasi più efficaci: era una donna, solamente una donna, che aveva sentito commuoversi il suo sempre tremante cuore, che aveva sentito velarsi di lacrime i suoi occhi, e che cercava di dire, con le parole più semplici quanto l’aveva toccata profondamente. E tu, allora, lettore, lettrice che trascorrerai queste pagine, ove son segnati questi fasti