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112 a udine, vi sono donne?

anzi che la fanciulla dice: Mi dica la verità, lei che è così sincero, signor capitano: vi sono donne, a Udine? Il capitano è certo un uomo sincero: ma è, anche, un uomo accorto: ma sa, anche, che cosa si possa nascondere sotto il brillante sorriso di una fanciulla che ha qualcuno al fronte. E allora, nitidamente, egli risponde: Donne, a Udine? Nemmeno per sogno! Così, per poco, l’ombra si dirada, da un’anima velata di tristezza. Per poco: per così poco! Giacchè tutte quelle che uniscono alla profonda malinconia dell’assenza, della lontananza, anche il piccolo tarlo roditore del dubbio, tutte quelle che soffrono per i pericoli probabili della guerra e che si agitano, intimamente, per qualche altro pericolo, non si accontentano di quello che loro rispondono i buoni capitani, i buoni tenenti, che sono venuti in licenza: non se ne possono accontentare: ed esse ricominciano a sognare una Udine, piena delle donne più affascinanti che vi sieno giunte, da tutte le parti, che abbiano reso Udine simile a Parigi, la deliziosa Parigi, la infernale Parigi.


.... Autunno 1915.