Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/67

succedeva. Questo trionfo era un carro assai nobilmente disegnato, sopra del quale stava in grazioso ordine disposto un umile tributo, che la magnifica Badia intendeva di presentare a’ reali sposi, de’ frutti e delle produzioni del suo paese. Consisteva questo in caci, in castagne e simili, e in agnellini, pernici, fagiani, camocce, caprioli, cerbiatti, cignaletti ed altri somiglianti animali tutti vivi. Appresso venne una moltitudine di facchini montati sopra cavalli belli ed elegantemente guerniti ; e questi furono seguitati da una pomposa lettica scoperta, portata da due muli, nella quale sedeva il dottore della Badia. Teneva questi avanti di sé il tavolino con calamaio e scritture pertinenti agli affari della Badia. Portava al di sotto l’abito da facchino, e sopra di esso la toga nera fornita di zibellini. Non aveva il cappello ornato di piume come gli altri, ma in quella vece una maschera, che gli copriva non solo il viso, ma anche tutto il capo, il quale appariva largo e calvo e con soli pochi capegli bianchi e lunghi, che gli cadevano sopra le spalle. A questa maschera, che fu nel vero assai nobile e giudiziosa, vennero in séguito molti altri facchini, di quelli che si chiamano «dello scrutinio», e, dopo di essi, in un picciol carro a quattro cavalli, l’assistente regio della Badia con due giovani facchini, che cavalcavano a lato di lui. Appresso venne un altro grande coro di sinfonia, che annunciava l’arrivo dell’abate. Sedeva questi colla badessa, tenendo il bastone e le altre insegne della sua carica, in un alto e superbo carro tirato da una bellissima muta a sei cavalli di S. A. R. Erano poi, di séguito al carro dell’abate, due altre consimili mute di S. A. S. il signor duca di Modena, le quali conducevano un numero di vaghe e leggiadre facchinelle, tutte nel loro costume vestite con molta ricchezza del pari e semplicitá. Venne, dopo queste, il corpo de’ cacciatori della Badia, che tutti, sonando vari stromenti da fiato, precedevano un nuovo trionfo conveniente alla natura del loro impiego; c questo era un carro di gentile e spiritosa invenzione, con grandi ed ornate gabbie ripiene d’uccelletti d’ogni sorta. A questi uccelletti, nel punto che la mascherata presentossi davanti ai principi nel gran cortile del palazzo ducale, fu data in un tratto la libertá; ed alcuni,