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Avvisi di questo ordinario: cioè, verbigrazia, che il cardinale Solis ha regalato quantitá di pesce, di carne, di polli, di vino a certi religiosi; che il Cardinal Della Cerda ha fatto vari regali simili alla persona ed alla famiglia di monsignor Azpuru ; che Sua Santitá ha regalato a questo cardinale un bacile d’aguusdei ; che le monache di San Domenico e Sisto hanno avuto, secondo ii loro privilegio, la permissione d’uscir, per un giorno, della clausura, per visitar le sette chiese e il loro luogo di delizie; che il papa andrá a villeggiare a Castel Gandolfo, e simili altre bazzecole per nodrire la piccola curiositá degli scempiati. Naturalmente egli accenna spesso alle riforme che si andavano allora attuando, in molte parti d’Europa, contro gli ordini religiosi, e sempre mostra di approvarle, secondando con ciò, naturalmente, le idee del governo austriaco, ma anche le sue personali. Nel n. iv (25 gennaio), per esempio, in una corrispondenza da Napoli, dopo aver enumerate le abolizioni e riforme d’ordini religiosi in quei regno, conclude: Non si possono abbastanza lodare queste sovrane provvidenze, colle quali il nostro principe, protettore della religione, procura di richiamare i ministri alla pristina esemplar disciplina, contribuendo cosi alla buona morale de’ suoi popoli ed al sostentamento della repubblica, di cui non può lasciar di esser padre. Notevole è pure quel che si legge, intorno alla libertá di stampa, in una supposta corrispondenza da Stocolma (n. xxxvni, 20 settembre), a proposito della denuncia al tribunale di certi opuscoli politici: Questa inquisizione non può a meno che impedisca i buoni effetti che s’intendevano dalla legge che concedeva la liberta dello scrivere e dello stampare; anzi la legge medesima diventa uno zimbello per gli autori, a* quali non è molto agevole di trattar degli affari correnti d’una nazione senza direttamente o indirettamente dispiacere a qualche individuo od a qualche corpo, anche qualora si stia lontano, come si deve, da ogni ingiuria Una tale contradizione non è molto applaudita dalle persone piú illuminate, e massime dalla classe degli scrittori; i quali nondimeno si debbono guardare ne’ pubblici scritti dal rendere il