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1 IL PARINI GIORNALISTA Nel 1768, il conte Carlo Firmian, ministro plenipotenziario del governo austriaco in Lombardia, non era soddisfatto del modo col quale venivano redatti i Ragguagli di vari paesi, cioè il foglio, se non ufficiale, ufficioso, che si pubblicava a Milano. Non giá ch’egli volesse farne qualcosa di simile alla Gazzella veneta, alla quale Gaspare Gozzi aveva dato vita e importanza letteraria pochi anni avanti; ma avrebbe voluto almeno che i Ragguagli fossero scritti da una persona che sapesse maneggiar la penna. Pensò quindi di dar l’incarico della redazione al Parini, e questi, pressato probabilmente dal bisogno, assunse il nuovo ufficio ai primi del 1769(0, proprio quando i Ragguagli , non saprei se per suo consiglio o per volere del Firmian, cangiavano anche nome e s’intitolavano La gazzetta di Milano. La tradizione vuole che il motto «Medio tutissimus ibis», il quale nell’intestazione del secondo numero della Gazzetta si sostituí all’aquila austriaca, che appariva nel primo, fosse scelto dal Parini ( 2 b (1) ti Sai veraguo (Le odi di G. P., Bologna, Zanichelli, iSSa, p. 215), seguito dal Bertoldi (commento alle Odi del Parini, Firenze, Sansoni, p. 45), afferma che il Parint assunse quell’ulfieio «verso la metá dell’anno 1769», quando venne «a mancare improvvisamente l’estensore dell’officiosa Gazzetta di Alitano»; ma non dice donde derivi questa notizia. Io accetto quel che dichiara il Parini stesso nella lettera XIII pubblicata in questo volume. Il Reina (I, xvn) non dice in qual tempo il Parini redigesse la Gazzetta. (2) De Castro, Notizie biografiche sul Parini, premesse alla edizione delle Poesie (Milano, Carrara, 1S89, p. 15) e Albo pariniano (Bergamo, 1899, pp. 70-1).