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maggiore aiuto sará tuttavia, per tradurre piu fedelmente e per intendere piú facilmence, l’aver imparata la sintassi greca nella seconda parte. Chi traduce dal greco, e trova nella costruzione qualche discordanza dalTaltre lingue, può anche per accidente tradurre con fedeltá: ma chi veramente ha imparato la proprietá della sintassi greca non esita, ne’ casi di qualche discordanza dall’altre lingue, e traduce con fedeltá e sicurezza. Giova dunque imparar la sintassi, la quale, quand’anche non fosse di necessitá assoluta per interpretare, viene ad esserlo senza dubbio per comporre si in prosa che in verso. Si riassumeranno perciò tutti i capi da noi trattati nella prima parte e di bel nuovo si tratteranno nella seconda, ma con diversa mira. Tutto il piu facile, il piú elementare, il piú necessario, sará contenuto nella prima. La seconda abbraccierá le cose piú difficili, quelle di pura erudizione, e ancora le meno importanti. Per ciò che riguarda la sintassi greca, supponendosi questa grammatica destinata per giovani giá instrutti in quella delle due lingue italiana e latina, si lascerá da parte ciò che può essere comune coll’altre lingue, per osservare ampiamente tutto ciò che ha di proprio la sintassi greca. L’ortografia, che insegna lo scrivere materiale senza errori, sará qui trattata in tutta la sua estensione. La calligrafia, che insegna a comporre con eleganza e grazia, vi sará trattata per quella parte che s’appartiene alla pura grammatica. Ma, perché vari dialetti si trovano nel greco, e in ciascuno di essi si trovano prosatori e poeti che scrissero eccellentemente, non basterá l’avere insegnata la lingua comune: bisognerá parlare de’ quattro dialetti in generale e dell’indole loro paratamente. Qualche inflessione particolare di qualche dialetto, sia nelle declinazioni de’ nomi, sia nelle coniugazioni de’ verbi, che sia stata adottata comunemente dagli scrittori d’altro dialetto, ed alcune proprietá della medesima natura, saranno registrate nella parte prima. Nella seconda si conterrá tutto ciò che risguarda la storia de’ dialetti, e quelle proprietá di ciascuno che non s’accomunano con verun altro dialetto.