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lettera seconda 19

può definire una pietá ed un culto di Dio esercitato con ardore e con sinceritá. Se questo ardore avesse ad esser ardore di mente piuttosto che di cuore, e questa sinceritá avesse ad esser sinceritá di parole piuttosto che d’animo, io ardirei di proporvi che voi v’applicaste a questa prima classe di divozione. Ma, come questo non è, e d’altra parte troppe cose e troppi incomodi ci vogliono per riuscirci plausibilmente, io non istinto che questa sorta di divozione sia ben adatta alla delicatezza della vostra natura e al fervore del vostro temperamento. Basta che voi vi compiacciate di esaminare meco per un momento i caratteri, perché ne siate immediatamente convinta. I caratteri principali, per li quali questi rigorosi vogliono che si distingua una persona divota di questa prima classe, sono l’umiltá, la sinceritá e la caritá, senza le quali virtú dicono essi non poter darsi veruna divozione. Se il mio umore piuttosto gaio, ch’io voglio lasciar comparire anche nel mio stile, mel permettesse, io vorrei a marcia forza di logica dimostrarvi che questi caratteri non possono assolutamente accoppiarsi in voi colla divozione. Bisognerebbe, incomparabile Elisa, che voi aveste troppa povertá di spirito, perché non aveste a conoscere la singolaritá del vostro inerito, massimamente quando avrete fatto maggiori progressi nell’arte che avete presa ad esercitare; e crederebbe capace di troppa viltá cotesto vostro generoso animo colui, che vi negasse d’aver un giusto sentimento di compiacenza nel vedervi distinta per li meriti o per le virtú vostre da noi altre mondane creature. Inoltre non mostrereste voi d’esser ingrata a quel supremo Donatore, che vi ha preferita a tante altre coll’ornarvi di tante doti dello spirito e della carne, non facendo festosa mostra de’ ricchissimi presenti, ch’egli vi ha fatto? Io credo certo che, se altri mi regalasse o una tabacchiera o un oriolo, e che io non li mosti assi dipoi a veruno, io credo certo che il donatore avrebbe ragione di dolersi di me e di chiamarmi villano. S’egli adunque v’ha fatta nascere dotata di spirito, e se vi ha voluta distinguere dagli altri uomini colla grandezza e colla nobiltá della vostra famiglia, perché non dovrete voi darvi vanto di una tanta distinzione? Forse che cotesto vostro spirito è puramente ideale,