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quello die della sua materia vi era redticibile, e dopo averla distribuita ne’ sommi capi, aveva, a tenore di ciò, col principio dell’anno principiato a dettare le sue lezioni, seguitando il costume vegliarne della Universitá. Ora, per comando di questo eccellentissimo governo, inerente alle sovrane determinazioni di Sua Maestá, viene avvertito il proiessore «che stenda con sollecitudine un piano dell’ordine e metodo con cui intende trattare le particolari materie della sua facoltá dietro l’articolo a lui rassegnato, e suggerisca quali esser possano i libri elementari per comodo degli scolari, coerentemente al proprio piano». E però il professore, venerando le superiori determinazioni, umilia i sentimenti che seguono. i E dimostrato che il bongusto delle belle lettere e delle belle arti, regolato e diretto da una saggia politica, contribuisce notabilmente al buon costume ed alla felicitá della nazione. Di qui viene che sará utile di spargere i buoni semi non meno delle une che delle altre. È parimenti dimostrato che le cognizioni umane, cosi come le lacoltá dell’umana mente, hanno una reciproca affinitá fra esse, e formano come una catena, per la quale si procede naturalmente e necessariamente. Di qui viene che quanto piu quest’affinitá sará evidente e sensibile a chi dá l’educazione e a chi la riceve, tanto piú sará facile e sicuro il progresso e tanto maggiore il vantaggio comune. Egualmente è chiaro che le scienze e le arti, oltre l’avere de’ principi particolari e propri di ciascuna, ne hanno anche di quelli che sono comuni ad una o a piú classi di esse; e che questi tali principi, per questo appunto che son comuni e generali, sono anche i fondamentali e i piú importanti. Di qui viene che, nell’ insegnare che si fa d’una scienza o d’un’arte, è necessario di dare questi principi non come particolari abbina o all’altra, ma quali sono, cioè comuni a molte di esse e generali.