Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/202

XXXV [Al consigliere Pompeo Signorini. — Milano] Chiede il permesso di ricominciare le lezioni il 25 novembre. Illustrissimo signore e padron colendissimo, Per il corso d’anni venticinque io sono sempre stato presente al momento dell’apertura delle scuole, ma inutilmente, perché la costumanza del nostro paese non somministra scolari, massimamente alle scuole superiori, fuorché verso il giorno di santa Catterina. Questa esperienza mi dá coraggio di supplicare Vostra Signoria illustrissima che voglia interporsi, affinché mi sia conceduto di rimanermi in villa sino al detto giorno, pronto sempre di rendermi in cittá al menomo cenno. Spero dalla gentilezza di Vostra Signoria illustrissima un tale uficio, e dalla benignitá superiore questa grazia; mentre che, con distinto ossequio, ho l’onore di confermarmi di Vostra Signoria illustrissima, ecc. Vaprio, 6 novembre [1794]. XXXVI Al conte Pertusati, sopraintendente alle FABBRICHE CAMERALI. — MILANO Risponde alla richiesta fattagli di indicare i documenti comprovanti i suoi diritti all’alloggio nel palazzo di Brera. Il professore e sopraintendente delle regie scuole di Brera, Giuseppe Parini, ottenne l’abitazione in Brera da Sua Altezza reale il serenissimo arciduca a contemplazione delle sue notorie incomoditá di salute. Questa gli fu poi accresciuta, per il medesimo titolo, fino allo stato in cui presentemente ne gode, dalla regia imperiai Conferenza di governo. Egli non ha altri rescritti