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salute, mi fa ora sentir maggiormente il peso della mia ristretta fortuna ; e ciò mi dá occasione di pensare con maggior cautela all’etá piu avanzata. Io ho sempre riconosciuto in Vostra Eccellenza l’autore spontaneo della mia, qualunque sia, sorte presente ; e se io non la godo migliore, non è certo dipenduto dal cuore troppo magnanimo dell’Eccellenza Vostra, ma da un certo mio stoicismo e dalla conoscenza del poco mio merito, che mi ha renduto o modesto o meno attivo di quel che sarebbe convenuto al mio bisogno. Che sarebbe di me, quando mai il giro delle cose umane portasse che Vostra Eccellenza dovesse felicitar colla sua presenza altri paesi? Io mancherei di sostegno in quel tempo appunto che piú mi bisognerebbe, cioè nella mia vecchiezza. Stimo adunque prudenza di ricorrere ad un padre, che finora per moto proprio mi ha soccorso ed anche onorato, rappresentandogli il mio stato, acciocché, quando se ne dia l’occasione, si degni d’averne quel riguardo, che dalla grandezza del suo animo gli verrá suggerito, lo non ho altri beni in questo mondo che lo stipendio di professore e il piccolo beneficio, che per la protezione di Vostra Eccellenza ottenni l’anno passato. Ma questo, contro l’intenzione di Vostra Eccellenza e contro l’espettazione mia, è riuscito cosi picciola cosa, che, quasi mi vergogno di dirlo, non rende piú di centosessanta lire l’anno. Dall’altra parte, presentemente è caro ogni cosa: ho le prime necessitá a cui supplire, ho quelle che porta la mia poca salute, e quelle finalmente in cui mi pone la mia comunque umilissima condizione. Io non oserò suggerire a Vostra Eccellenza i mezzi con cui migliorare la mia fortuna. Troppo bene le verranno indicati dalla penetrazione della sua mente, renduta anche piú perspicace dal suo connaturale amore della beneficenza. Io ho l’onore d’esser conosciuto dall’Eccellenza Vostra, ed Ella vedrá come ciò si possa meglio conseguire, o con un impiego migliore, o con un accrescimento d’impieghi, o con qualche beneficio o pensione ecclesiastica. Guardimi il cielo che io avessi intenzione, con quanto ardisco esporre a Vostra Eccellenza, d’importunarla oltre il rispetto che le si deve. Io non desidero altro per ora, se non che questo foglio serva d’una