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PROGRAMMA IX LE QUATTRO ARTI PRIMITIVE l’agricoltura Cerere e Bacco. LA CACCIA L’Aurora e Cefalo. Cefalo, graziosamente seduto, sta in atto di mostrar la caccia, da lui fatta, all’Aurora, la quale, coricata sopra una nuvoletta, mostra di volerlo amorosamente abbracciare, mentre che Procri, moglie di Cefalo, nascosta dietro ad un cespuglio, li sta osservando con molta gelosia. Cefalo sará un bellissimo giovanetto, in abito semplice da cacciatore, che gli caderá fino alla metá della coscia. Avrá i coturni al piede e sará negligentemente appoggiato colla sinistra mano ad un arco. Stará vicino a lui uno o piú cani da caccia, e giaceranno a’ di lui piedi alcuni dardi con dei lepri e degli uccelli morti. L’Aurora sará una bellissima giovinetta coronata di rose, con panneggiamento giallo, ma in gran parte nuda. Manderá da ogni parte raggi somiglianti a quelli del levar del sole. Procri sará pure una bella giovane, vestita semplicemente, ad arbitrio. In alto vi potranno essere de’ piccoli geni, alcuno de’ quali getterá de’ fiori, altri verserá rugiada da un’urna, ed altri soffierá vento dalla bocca. Tutti questi geni avranno le ali di farfalla. Nell’espressione di Cefalo si vedrá la ingenuitá e la sorpresa; in quella dell’Aurora la veemenza dell’affetto e del desiderio; in quella di Procri la curiositá e il sospetto. La carnagione di Cefalo sará brunetta, quella dell’Aurora di dolce color rosato, quella di Procri pallidetta.