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viii - novella 7

dipingea de’ quadri, ella faticava in Italia a far loro le cornici. E tanto ella s’affacendò in questo suo giuoco, che, quantunque procurasse di non guastar l’agnello dipinto, pur, perciocché e’ non si potea far di meno, dopo aver cominciato a lisciarsi e indi a sbiancare, alla fine si cancellò in modo, che e’ non se ne vedea piú nulla. Della qual cosa l’Agnoletta ebbe tanto dolore, e ne fece tanto rammarichio, che mai quanto in vita sua; e molto piú quando il marito le diede novella come egli in capo a un mese, o in quel circa, sarebbe stato a vederla; del che vi so dir io s’ella n’ebbe la vecchia paura. Onde un di, voltasi a Masino, gli disse: — Vezzo mio, tu sai bene a che stato io son condotta per amor tuo, che io non pur ti ho fatto dono di me medesima, ma ancora mi son posta a cotal pericolo, che io non so come trovar via d’uscirne. Or ti si conviene, se tanto amore a me porti quant’io a te, di far si che io n’esca di questo unguanno; altramente io veggio posta a gravissimo risico non sol questa vita, che nulla m’importerebbe, ma il mio onore medesimo, che piú di questa m’è caro. Non vedi tu che, col tanto fregar che noi abbián fatto, l’agnellino se n’è ito pe’ fatti suoi? — E in ciò dicendo, levossi la gonnella, e, gliele mostrò. — Uh trista a me! che dirò io a Baccio, quando e’ tornerá a casa, che non può star molto? Che risponderò io, quando e’ cercherá dove sia ito l’agnello? Credi tu che e’ vorrá creder che e’ se ne sia dileguato da se medesimo? Non lo fece egli di colori impiastricciati con colla soda e tegnente? E dopo questo non gli diede egli un’altra mano? Uh uh! poverina me, che dirò io? — E, in questo dir, le cadeano dagli occhi tante lagrime, che Masino se ne sentiva tutto commosso. Ma alla fine, non potendosi ritener dalle risa, le disse: — Che di’ tu, pazzerella? E non son io pittore? Dunque non credi tu che io sappia cosí ben fare un agnello come tuo marito? Suvvia! fatti animo, ché io te lo rifarò meglio di Baccio. Sai pur che buon pennello io ho, e come e’ tratteggia bene. — Si rallegrò tutta l’Agnoletta a cosí fatte parole, che le riinessero l’anima in corpo; e, ita a prender de’ pennelli e de’ colori, volle che egli incontanente la disiderata pittura facesse. Ma egli, che si sentiva di adoperar