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MEDAGLIA PER LA PRIMA STANZA DEGLI ARAZZI Frisso ed Elle. Volendosi accordare il soggetto delia medaglia con quelli degli arazzi e scegliere un soggetto da potersi rappresentare in aria, si potrá far uso del seguente. Frisso ed Lille, fratello e sorella, che sventuratamente dovevano esser sagrificati, vengono d’improvviso trasportati per aria dal montone del vello d’oro, mandato loro in aiuto da Giove. Un bellissimo montone, con ricco e dorato pelo, correrá per l’aria, portando sul suo dorso un vago giovane ed una tenera giovinetta. Volerá innanzi a loro qualche piccolo genio, portante la cornucopia piena di frutti e di biade. Dietro ad essi saranno dei puttini con ale di farfalla, rappresentanti i venti. Nella piú lontana parte del cielo si vedrá a pena Giove, in atto di stendere colla destra lo scettro, e alla sinistra di lui si vedrá splendere il lampo. II giovane Frisso sederá sulla parte anteriore del dorso del montone, attenendosi graziosamente ad uno dei corni del montone medesimo con una mano, e coll’altro braccio cingendo il corpo di Elle. Egli guarderá con tenerezza e con dolce sorriso la sorella, quasi in atto di farle coraggio. La giovinetta Elle si attaccherá col sinistro braccio al corpo di Frisso, stringendosi fortemente ad esso anche con tutto il corpo, in atto di paura. Stenderá il braccio destro e la mano, con le dita aperte e raggrinzate, verso la terra, significando il timore. Volgerá pure gli occhi verso la terra medesima col viso pallidetto e le labbra mezzo aperte, per paura di precipitare. Frisso sará nudo, fuorché con un poco di panneggiamento a piacere. Elle avrá una veste bianca semplicissima, che ne scoprirá il nudo, e sará scherzata a piacere. L’uno e l’altra avranno i capelli e i panni svolazzanti per il movimento dell’aria, e similmente delle ghirlande di fiori disordinate, negligenti e svolazzanti sul capo. I puttini, che rappresenteranno i venti, saranno in atto di maravigliarsi e d’indicarsi fra loro il montone, che corre per l’aria. Di alcuni di essi si vedrá solamente il volto, che soffierá dalla bocca. N.B. Si restituisca questa carta all’abate Parini.