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che, agguagliandosi ad esso nello studio della lor lingua, si stimino da voi meritevoli di portarne anche il nome, e perciò li chiamiate a quella guisa che altri chiamerebbero monsignor della Casa il «Cicerone toscano», o l’Ariosto l’«italiano Omero». Ma panni di vedervi ora rider di me, perché con troppa dabbenaggine mostri di persuadermi che voi per lodare altrui vi siate servito del nome di quel celebre latino, quando, come vedesi chiaramente dal vostro dialogo, lo avete anzi ironicamente usato per beffare e biasimare coloro che studiano la nostra lingua. Anzi voi medesimo lo spiegate nel secondo dialogo dicendo f ò che con esso nome avete voluto additar coloro che con molto studio ricercano le proprietá del linguaggio milanese. Questo è nondimeno quello ond’ io veramente di sopra volea dire: comprovarsi vie meglio che voi sotto all’ironia de’ dotti «Varoni» intendeste di accennare quelli de’ nostri dotti milanesi che compongono nel nostro dialetto. Perciocché chi sono per vostra fede coloro, che maggiore studio pongono nella ricerca delle parole e maniere di dire che sono piú in uso nel volgar nostro? Questi altri non sono che que’ soli, conosciuti da tutta la cittá, i quali scrivono nella nostra lingua, i quali, come vi ho giá dimostrato, a buona equitá debbono essere annoverati fra’ dotti (che di fatti tali sono reputati tra’ loro concittadini), e ch’io nominerei, se non fossi persuaso che voi medesimo li conoscete. Anzi aggiugnete a ciò una sottigliezza, della quale io ho pure udito farsi qualche caso da alcuni che hanno letto i vostri due dialoghi. Parlavasi da essi di questi «Varoni», da voi motteggiati nel primo dialogo ( 2 ); quando uno di loro, quasi colle precise parole del vostro, sollecito disse agli altri: — Non dite «i dotti Yarroni», ché non cosí fu detto allora e poscia stampato; ma bensí «i dotti Varoni» con una sola erre. — Deh! vedete importante rilevo — tosto replicaron gli altri; — volete voi però caricare il povero autore anche de’ falli della stampa? Egli par bene che, voi non troviate altro in quel libro da trattenere la (0 ix n, p. 17. ( 2 ) v. I, p. 17 .