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investigarne le origini ed a scrivere in esse. Ora da ciò ne viene che, parlando voi nel primo dialogo di coloro che in si fatti studi si occupano, non avete potuto parlar d’altri fuorché dei dotti; e, avendo voi coloro biasimati, altri conseguentemente non avete biasimato che i dotti medesimi. Ma, per discendere piú particolarmente a quelli della nostra patria, che per qualsivoglia lor fine applicansi a coltivare e porre in uso scrivendo la propria lingua, chi sono questi che il fanno? Ma prima sapete voi che ci sia alcuno in Milano che il faccia? ovvero noi sapete? Se noi sapete, e perché ne parlate voi? E se il sapete pure; e di quali altri potete voi parlare, se non di que’ pochi che il fanno? i quali soli, per gli studi loro sopra la nostra lingua, son conosciuti nella cittá, soli son ricercati, de’ quali soli si veggono i nomi in fronte a’ componimenti milanesi, che soli si odono recitar pubblicamente in questa lingua, e de’ quali soli finalmente si veggono le opere manoscritte o stampate in lingua milanese. Ora costoro li chiamate voi «dotti» o non li chiamate? Dite pur liberamente: li tenete voi almeno per gente applicata alle belle lettere, o non li tenete? Li credete voi abili a rettamente giudicare e comporre in questa materia delle belle lettere o no? Tutto il mondo per certo fa loro quest’onore; e voi glielo fate? Se si, voi combattete con voi medesimo; se no, con tutto il mondo. Oltre a tutto questo, che rispondereste voi, se alcuno vi chiedesse chi sieno que’ «Varoni» di cui parlate, que’ poeti, que’ «Menichini»? In quanto a’«Varoni», voi rispondete nel secondo dialogo che intendete parlar di quello antico gramatico latino che chiamavasi Varrone, e che figuratamente appropriate il nome di lui a «coloro che pongono molto studio intorno alla ricerca delle parole e maniere di dire, che sono piú in uso nel volgar nostro» ú). Ma cotesta vostra dichiarazione serve anzi mirabilmente a vie meglio provare che nel primo dialogo voi avete parlato de’ dotti ; avvegnaché, essendo stato Varrone ottimo gramatico nella lingua latina, e voi trasportando figuratamente ad altri il nome di lui, mostra che voi parliate di persone (1) D. li, p. 17.