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378 vii - riflessioni e pensieri

un canto gli ha fatti astenere dal profanar con immagini troppo materiali le opinioni che riguardano le anime beate, e dall’altro la superstizione ha fatto trovar loro giá radicati nella mente del popolo i semi delle immagini con cui dipinger l’inferno.

ii

La veritá penetra al gabinetto, de’ principi non giá per la via delle anticamere, ma per la porta segreta onde vannovi le puttane.

iii

Chi non può esercitar la gratitudine verso il padre defunto, la esercita verso i figli. Noi abbiamo ricevuto da’ maggiori il beneficio di tante cose inventate da essi, o per nostro piacere o per nostra utilitá: poiché non possiamo restituir loro il beneficio, restituiamolo ai loro figli, cioè a’ posteri, col procurare d’inventar qualcosa di simile.

iv

Dicesi piú frequentemente di una donna: — Ella è bella, — di quel che dicasi: — Ella è savia. — Cosí di un giovane inclinato alla lettura si dice piú spesso: — Ei legge molto, — di quel che dicasi: — Ei legge bene. — Io non so se questo accada perché sia piú facile a sapere che una donna è bella e che un giovane legge assai, di quel che sia il sapere che l’una è savia e che l’altro legge bene; oppure perché realmente tra le donne ci sia piú numero di belle che di savie, e cosí tra i giovani piú di quelli che leggon molto, che di quelli che leggon bene. Comunque sia del bel sesso, al quale io non voglio arrischiarmi di fare ingiuria col troppo agitar la quistione, egli è certo che, tra i giovani che fanno professione di leggere, pochissimi sono quelli che leggono a dovere; e ciò è stato detto e scritto prima d’ora, ed evidentemente si comprende da noi medesimi, osservando il frutto che la maggior parte della gioventú ricava dalla lettura.