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mo a morire? «Quis est homo, qui chi è — mi soggiugnete, — chi vivet, et non videbit inortem ?» è mai che oggi non sappia che Questo sempre ascoltiamo da tutti abbiamo per inviolabil legtanti pergami, questo sempre ge il dovere una volta morire? leggiamo su tante tombe, questo «Quis est homo, qui vivet, et non sempre ci gridano, benché muti, videbit mortem ?» Questo — voi tanti cadaveri : lo sappiamo. — mi ripetete — ascoltiam sem- Voi lo sapete? Com’è possibile ? pre da tanti pergami, questo Dite. E non siete voi quelli tuttodí leggiamo su di tante lache ieri appunto scorrevate per pide sepolcrali, e questo, cola cittá cosí festeggiami, quale mecché mutoli, ci rammentano in sembianza di amante, qual ad ogn’ora tanti freddi ed esandi frenetico, qual di parassito? gui cadaveri ; questa volgar ve- Non siete voi, che ballavate ritá ella è a tutti noi ben conta: con tanta alacritá ne’ festini? non v’ha persona che non la Non siete voi, che v’immerge- sappia. — La sapete voi? Deh! vate con tanta profonditá nelle come ciò possibil fía? Impercioccrapole? Non siete voi, che v’ab- ché, ditemi: e non siete voi cobandonavate con tanta rilassa- loro, che ieri appunto in questa tezza dietro a’ costumi della folle cittá per le vie pubbliche discorgentilitá? Siete pur voi, che alle revate in finta sconvenevol semcommedie sedevate si lieti? Sie- bianza, qual d’amante, qual di te pur voi, che parlavate ne’ frenetico e qual di parassito ? palchi si arditamente? Rispon- Non siete voi quelli, che in liete dete. E non siete voi, che tutti notturne brigate con tanta alaallegri, in questa notte mede- critá menavate festevoli danze? sima precedente alle Sacre Ce- Non siete voi, che v’immergevate neri, ve la siete passata in giuo- in istrabocchevoli crapole? e che chi, in trebbi, in bagordi, in perduti andavate dietro a’costuchiacchiere, in canti, in serenate, mi della folle gentilitá? Siete in amori, e piaccia a Dio che pur voi che vi stavate assisi per non fors’anche in trastulli piú godere le piacevoli teatrali comsconvenevoli? E voi, mentre ope- parse; che si franchi apparivate rate simili cose, sapete certo in iscena. Deh! rispondetemi: di avere ancora a morire? Oh questa notte medesima alle Sacecitá! oh stupidezza! oh delirio! cre Ceneri precedente non l’aveoh perversitá ! Io mi pensava di te voi in giuochi passata, in aver meco recato un motivo in- trebbi ed in bagordi ? non l’avete vincibilissimo da indurvi tutti voi condotta in canti ed in amoa penitenza ed a pianto, con ri, e in genial conversare, e forse