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PADRE SEGNERI PADRE BANDIERA Un funestissimo annunzio son Un funesto e fiero annunzio qui a recarvi, o miei riveriti sono io questa mane quassú auditori: e vi confesso che non sceso ad arrecarvi, riveriti ascolsenza una estrema difficultá mi tatori; ma non senza un’altissici sono addotto, troppo pesan- ma renitenza mi vi sono condotdomi di avervi a contristar si to, conciossiaché troppo grave altamente fin dalla prima mat- all’animo mi riesca il dovervi tina ch’io vegga voi o che voi contristare sulla primiera mia conosciate me. Solo in pensare comparsa. Solo in ripensare a a quello che dir vi devo, sento quello che annunziare vi debbo, agghiacciarmisi per grand’orro- ricercare mi sento da grande orre le vene. Ma che gioverebbe rore le vene. Ma che gioverebbe il tacere? 11 dissimular che var- il tacere? Il dissimular che varrebbe? Ve lo dirò: tutti quanti rebbe? Adunque con tuono libequi siamo, o giovani o vecchi, ro parlerò. Noi tutti, quanti qui o padroni o servi, o nobili o ci troviamo al presente, giovani popolari, tutti dobbiamo final- e vecchi, ricchi e poveri, plebei mente morire. «Statuitivi est ho- e nobili, dobbiam senza fallo pur minibus semel muri» Oimè ! che finalmente una volta condurci veggo? Non è tra voi chi si ri- all’ora estrema e morire. «Statuscuota ad avviso si formidabile? lutti est hominibus semel mori». nessuno cambiasi di colore? nes- Ma, oimè! che vegg’io?Non v’ha suno si muta di volto? Anzi giá tra voi chi a novella si formidam’accorgo benissimo che in cuor bile si riscuota? non v’ha egli vostro voi cominciate alquanto niuno che cambisi di colore? a rider di me, come di colui che niuno che cangi viso? Che anqui vengo a spacciar per nuovo zi chiaramente m’avveggio che un avviso si ricantato. — E chi beffe di me vi fate, come di per- è — mi dite, — il quale oggi- sona che vengo a ridirvi per nuomai non sappia che tutti abbia- vo un si decantato avviso. — E