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Ma, per seguire i poeti, non si dimentichi Benvenuto Cellini, famoso artefice e talento oltre misura bizzarro, i cui trattati Dell’orificeria e Della scultura somministrano grande quantitá di vocaboli e di forme relative alle arti, oltreché abbondano di ottimi precetti e di regole per la pratica e per la intelligenza cieli ’arti stesse. La vita sua da se medesimo scritta è una delle cose piú vivaci che abbia la lingua italiana, si per le cose che descritte vi sono, si per il modo. Costui è spezialmente mirabile nel dipingere al vivo, con pochi tratti, i caratteri, gli affetti, le fisonomie, i moti e i vezzi delle persone. Qui giova avvertir di passaggio che, fra gli autori italiani del Cinquecento, risplende ordinariamente piú filosofia nelle opere degli eccellenti artisti, che in quelle de’ grandi letterati, perché questi preoccupati furono la maggior parte dalle opinioni, o vere o false che fossero, da essi bevute nelle scuole e ne’ libri; dove gli altri andarono in traccia della natura e della veritá, condotti dal solo raziocinio. Claudio Tolomei, grande letterato de’ suoi tempi e grande promotore della italiana lingua e poesia. Le opere piú autorevoli di lui sono le lettere, scritte con molta purgatezza ed in istile veramente epistolare, oltre a ciò piene di buoni documenti rispetto a letteratura ed a morale. Ma Luigi Alamanni, scrittore di cose liriche, di satire, di tragedie e di poemi, merita spezialmente d’essere studiato come uno degli ottimi. Il suo poema della Coltivazione è testo insieme della lingua, della poesia e della letteratura italiana, ed una delle opere che è vergogna di non aver mai letto. Benedetto Varchi, uno de’ piú scienziati uomini del suo tempo e fautore appassionato dell’italiana favella. Fra le molte opere di lui, le piú pregevoli sono i suoi Componimenti pastorali le Lezioni , V Ercolano e la Storia fiorentina-, ma, sebbene tutte sieno scritte con molta nitidezza e proprietá, la Storia nondimeno è assai diffusa nello stile, e molte volte troppo famigliare nella scelta de’termini e delle forme del dire. Bernardo Segni scrisse egli pure in istile assai nobile la Storia fiorentina , e tradusse, con gran purgatezza di lingua, varie delle opere piú importanti d’Aristotele.