Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/223

circostanza, osserva le leggi della proporzione anche nella scelta del numero oratorio, acciocché questo egualmente riesca conforme alla qualitá degli oggetti che compongono la sua orazione. Per ultimo, siccome nell’accento della declamazione, nella maniera del comporre la persona, nel genere dei gesti, ci ha delle differenze, le quali sono pivi o manco relative all’espressione della sublimitá de’ pensieri e della nobiltá degli affetti, cosi l’oratore elegge anche fra questi oggetti quelli che hanno maggior proporzione fra loro e co’ sopraccennati ; e per tal modo viene a formare, di molti oggetti e di molte parti distinte e varie fra loro, quella facile armonia e quella maravigliosa unione la quale caratterizza il bello, e costituisce il maggior grado di perfezione in un tutto dell’arte. Noi abbiamo tre illustri esempi di questa proporzione fra le qualitá degli oggetti e delle parti componenti un tutto in Virgilio. Questo esimio scrittore, avendo scelto nella Bucolica a presentarci colla sua imitazione un oggetto semplice ed umile, qual è la maniera del vivere de’ pastori, vi ha egli congiunti insieme e idee ed affetti e locuzione e stile e parole e suono di versi, tutti generalmente semplici ed umili, e perciò fra loro proporzionati non meno che convenienti alla natura dell’oggetto totale. Quando poi egli fa passaggio a trattare argomenti piú importanti per l’umana vita, qual è la coltivazione e le utili insieme e piacevoli occupazioni della campagna, accumula, per formare il suo soggetto, idee piú importanti e piú gravi, e proporziona ad esse gli affetti e le favole e le immagini e lo stile e la costruzione delle parole ed il verso. Finalmente, prendendo Virgilio a poeticamente trattare il rovesciamento e la distruzione di un regno famoso e lo stabilimento di un altro, che è l’oggetto forse il piú interessante ed il piú capace di sublimitá che trovar si possa nei fatti degli uomini, sorge egli, seguendo la natura del suo argomento , alla massima elevatezza delle idee e degli affetti, e proporziona con essi mirabilmente tutte le altre cose che entrar debbono nella composizione del suo poema. La medesima cosa può troppo facilmente vedersi in Cicerone, delle cui orazioni, sebbene niuna forse abbia il carattere delle