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comparir dee fare. Oltracciò inutilmente s’è mutato l’«uditori» nello «ascoltatori», perocché amendue queste voci vengono a significare il medesimo nel comune uso degli scrittori, benché tra’ due verbi, ond’esse son derivate, qualche differenzia ci corra. Anzi nel Boccaccio, che ’l padre Bandiera tanto si studia d’imitare, noi troverem bene spesso «uditori» o «ascoltanti», ma «ascoltatori» assai di rado o non mai. Egli è precetto di color che l’arte insegnano del ben favellare, che non debba l’orator fare uso della circonlocuzione ovvero perifrasi, dove esplicar possa il suo pensiere con egual nobiltá e chiarezza, servendosi della propria e naturai voce. Il padre Bandiera però, togliendo quel «pesandomi» leggiadrissimo al Segneri, non s’è peritato di scriver: «conciossiacché troppo grave all’animo mi riesca», che nulla piú accresce all’orazione che ’l maggior numero delle parole. Ma cosí egli avesse pensato ad aggiugner solamente, piuttosto che a levar cosa alcuna dall’eccellente dettato del gesuita, perocché men fosco per avventura sarebbe apparito il giudizio del correttore. Egli ci ha tolto quel robustissimo «fin dalla prima mattina ch’io vegga voi o che voi conosciate me». Ma Dio buono! Aveasi egli a tórre una bellezza insigne ad un oratore e riporvi una freddura, sol perché non s’udiva risonare agli orecchi un noioso e sempre eguale tintinno alla boccaccesca? Forse che il Boccaccio medesimo, e cosí tutti gli altri giudiziosi e toscani scrittori non sepper variare a tempo le cadenze de’ periodi loro? Leggansi i ragionamenti della Gismonda e di Tito nel Dccamerone, i quali, siccome piú d’ogni altra parte s’accostano al- Torazione, cosí bastano a mostrare apertamente dove lo stil del Boccaccio s’abbia ad imitar dall’oratore e dove no. Questo medesimo non si dee dir forse del «ve lo dirò», rifiutato e suppostovi «con tuono libero parlerò»? Troppo lungo io sarei, se io volessi andar dietro alle piú minute cose; perlocché mi convien lasciar dapparte ciò che dir si potrebbe intorno alla nobiltá delle voci adoperate dal Segneri, cioè: «o padroni o servi, o nobili o popolari», e dal Bandiera cangiate in «ricchi e poveri, plebei e nobili». Nulla io dico del «finalmente morire», in due sole voci esposto bastevolmente dal Segneri, e tirato in lungo dal