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XII

TRADUZIONI

1. Da La Colombiade, poema di Madame Du Boccage, tradotto dal francese in Milano. In Milano, nella stamperia di Giuseppe Marelli, 1771. Con licenza de’superiori. — L’originale francese era stato pubblicato a Parigi nel 1756.

Nella Introduzione si avverte che «la presente traduzione fu fatta da alcuni accademici Trasformati in Milano, tredici anni or sono, nel tempo del viaggio di madame Du Boccage in Italia... Il ritardo della stampa è provenuto da varie ragioni. I nomi dei traduttori sono i seguenti: del canto I conte N. N., tra gli arcadi Midonte Priamedeo [e cioè Pietro Verri]; del c. II, ab. Pier Dome nico Soresi; del c. Ili, D. Francesco Fogliazzi, r. avvocato fiscale; del c. IV, D. Giuseppe Casati, re d’armi presso S. M. I. R. A.; del c. V, D. Francesco Tommaso Manfredi, accademico Apatista, tra gli arcadi Cinisto Calcidico; del c. VII, conte D. Niccolò Visconti, ciamberlano delle LL. MM. II. e R. A., regio professore di diritto pubblico in Milano; del c. VII, p. Giuseppe Pozzi della Compagnia di Gesú; del c. VIII, D. Giulio Piombanti; del c. IX, abate Giu seppe Parini, regio professore di Eloquenza in Milano, e p. D. Francesc’Antonio Mainoni barnabita; del c. X, conte D. Giorgio Giulini. — Il c. IX com. a p. 191 e va fino a p. 215; seguono delle note fino a p. 226. In principio della p. 209 una nota avverte che com. la traduzione del p. Mainoni. Qui si riferisce solo la parte del c. IX tradotta dal Parini, comprese le note relative che sono anch’esse traduzione dall’originale francese. Il fatto che la tradu zione pariniana non arriva sino alla fine del c. IX, e che essa, evidentemente, non ha ricevuto le ultime cure del traduttore (tanto che il v. 223 è rimasto di sole sette sillabe, e anche il v. 511 ci appare difettoso), ci fa pensare che il P., per chi sa quale ragione, abbia lasciato interrotta la parte di lavoro affida tagli (cosi che fu poi incaricato di condurla a termine il p. Mai noni), non curandosi neppure di rivedere le bozze di stampa. Ciò