Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/432

426 nota


IX

CANZONETTE E ABBOZZI DI CANZONETTE

I. Fu pubblicata per la prima volta dal Ga. (1791) il quale annotò che «fu stesa pressoché improvvisamente nel 1765 per compiacere una persona che la desiderò da mettere in musica per il cembalo»; ma in margine alla stessa canzonetta nel ms. ambr. III 8, che è pure di mano del Ga., si trova la data 1779. Si trova pure nel ms. ambr. III 5. Il titolo è del Ga. stesso e fu poi riprodotto dal R. Convien notare che nei due mss. il principio (vv. 1-10) è un po’ diverso da quello delle ed. Ga. ed R.: La bella primavera — verso di noi ritorna — d’erbe e di fiori adorna — a rinnovar gli amori. — De’ vaghi suoi colori — si veste il colle e il prato: — torna a veder l’amato — nido la rondinella. — E la di lei sorella — torna a’ suoi pianti gravi.

II. Si trova in R. (III, 20). Ma il Mazz. (459) crede che questo sia un rimaneggiamento del R. In ambr. vi sono tre mss. con ab bozzi autografi dello stesso componimento: uno in IV 12, tra gli autografi della Notte, e gli altri due in II 3, scritti uno di fronte all’altro. Il primo ha al v. 2 nascere e al 3 venti; ma poi il P. cancellò tutta la prima strofa e riscrisse: Appena in oriente — tornava l’alba a nascere, — destando i lievi zefiri — ad annunciar il di, — quando sentii repente — all’uscio mio percotere... Poi ri prende: Era appunto in quel momento — quando l’alba esce dal mare — e cominciasi a destare — tra le fronde un lieve zefiro... Poi ancora daccapo: Appena in oriente — tornava l’alba a nascere... — I due abbozzi di II 3 sono i seguenti:

     Appunto in quel momento
che torna l’alba a nascere,
e lievi fiati volano
dinanzi al sol che vien,

     Filli, appunto in quel momento
quando l’alba esce del mare,
e che sentesi spirare
fra le fronde un lieve vento,