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LXXXIII. Mss. ambr. II 1 aut., III 4 e 8. S. Caterina Meriggia da Pallanza visse dal 1437? al 1478, e fondò il ritiro della Ma donna del Monte sopra Varese.
LXXXIV. Mss. ambr. III 4, 5, 6, 8; Triv., Racc. p. div. — Triv. informa che fu recitato nell’Accademia dei Trasformati «forse per l’argomento proposto sull’agricoltura».
LXXXV. Mss. II 1 e 2 aut.; III 4 e 8; Mor. — Il titolo è in R. Il sonetto fu probabilmente composto per una seduta acca demica.
LXXXVI-LXXXVII-LXXXVIII. Mss. ambr. II 1 aut. (il terzo son. anche in II 2 pure aut.), III 4, 5, 6, 8; Triv. — In III 6 ha il titolo: «Per una pubblica recita tenutasi dagli accademici Tra sformati, la quale aveva per argomento la malinconia». Nei mss.
III 4, 5, 6, il sonetto terzo è seguito da una coda di nove versi, che però in III 4 è scritta di mano diversa dal resto, e che è preceduta dalla avvertenza: «Per ischerzo il Parini aggiunse da poi a questo sonetto la seguente coda, che si riferisce anco ai due precedenti:
Cosi non fia che possa
quello che mi persegue occhio indiscreto
saper tra’ vivi il mio alto segreto;
cioè che qui di dreto
ieri, ohimè, in piazza, il ciel me lo perdoni,
mi si ruppe la stringa de’ calzoni;
tal che a battuti sproni
io fui costretto per mezzo Milano
correre a casa con le brache in mano.
LXXXIX. Mss. ambr. II 2 aut., III 5, Triv. — III 5 informa che fu recitato nell’Accademia dei Trasformati.
XC. Mss. ambr. I aut., III 4 e 8; Racc. p. div.
XCI. Ms. ambr. III 4 e 8. — L’ultimo verso è tolto dalla Ge rus. lib., XII, 1, cambiando su in per. In III 8 il titolo è can cellato in modo che non si può leggere; ma le allusioni alla Pelosini sono evidenti.
XCII. Mss. ambr. II 1 aut., III 4 e 8.
XCIII. Si trova solo nei mss. Mor. e ambr. III 5; in III 5 vi è poi anche un foglio a stampa, preparato evidentemente per la edizione del R. e poi scartato. Nel ms. III 5 è detto che la co lomba dalle scene «si rifugiò in braccio della Contessa», ma il nome di questa è cancellato. In Mor. si parla solo di «Bella