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nota 407


VII. Si trova nei mss. ambr. II 1 aut. (col titolo Ode) e III 8 (senza titolo). Il Ga., pubblicandola nel 1791 (col titolo II piacere e la virtú), disse che quest’ode fu * scritta e stampata frettolosa mente nel 1774 a istanza d’un cavaliere amico dell’autore per ser vire a un ballo mascherato di corte, dove fu poi distribuita»; ma la edizione originale, accennata qui dal Ga., non ci è pervenuta.

Il Car. (XIII, 132) la dice «una delle tante strimpellate per il ma trimonio dell’arciduca Ferdinando d’Austria coll’ultima estense»; ma, se cosí è, sarebbe del 1771 non del 1774.

VIII-IX. Anche queste due odi furono pubblicate per la prima volta, nel 1791 (col titolo che hanno nel testo) dal Ga. il quale dice che vennero composte dal P. per invito fattogli di dare «due temi ad un nobile improvvisatore, che fu a Milano vari anni fa» Si trovano pure nel ms. ambr. II 1 aut.

X. Si trova nei mss. ambr. II 1 aut.; III 4 e 8, senza titolo. Dai primi vv. appare che fu scritto verso il 1779. Al v. 33 l’aut. ha fanatiche invece di fantastiche degli altri due mss.

XI. Questo frammento fu pubblicato per la prima volta dal R. (II, 250-251), che lo ebbe nel 1801 dal p. carmelitano G. M. Pa gnini di Parma. Diceva il Pagnini che il poeta aveva scritto questi versi per nozze «anni sono» a richiesta della contessa Rossane della Somaglia; ma poi aveva lasciato interrotto il componimento. Un abbozzo aut. se ne trova nel ms. ambr. II 3, ma esso manca dell’ultima strofa (vv. 19-24), e presenta qualche variante rispetto al testo del R.

XII. La morte del Balestrieri (17S0) inspirò al Parini il sonetto Sta flutta milanesa e l’epigramma Vanne, o morte crudel, pubbli cati nella raccolta che vide allora la luce. (V. pp. 265 e 357 di questo voi.). Quest’ode, lasciata interrotta, fu pubblicata dal R.

(II, 248-249); ma si trova anche nei mss. ambr. II 4 aut., III 4 e 8. Nel ms. II 4, unito al mezzo foglio sul quale è scritto l’ab bozzo pubblicato nel testo, si trova anche un pezzo di carta, coi tre versi seguenti, che pare appartengano al seguito dell’ode ri masta interrotta: Ché allor la gioventude indotta e balda, — di gar rulo valor, d’aura volgare, — ignote vele, o nave anco mal salda — non affidava al mare.

XIII-XIV. Questi due abbozzi si trovano, senza titolo, uno di seguito all’altro, nel ms. ambr. II 3 aut. Il R. (II, 252-41) pub blicò solo il secondo, unendovi (probabilmente di sua iniziativa) l’ultima strofa del primo. Non è improbabile che questi due