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voto di una casa demolita, che ha di fianco la seguente iscrizione Hic ubi area patens est surgebat o/im tonstrina Jo. Jacobi Mo rae ecc. ecc....». Poi continua: «Ha ragionato su questo punto d’istoria il giudiziosissimo avvocato fiscale Fogliazzi con una ve ramente compiuta dissertazione, che fu letta fra i Trasformati in una privata adunanza. L’abate Parini degnissimo r. professore d’eloquenza ha poi su tale argomento in un’accademia pubblica recitato un sermone chiabreresco e del piú fino gusto oraziano. Si figura in esso d’incamminarsi al tempio di S. Lorenzo, viva mente esprimendosi in questa guisa: Quando fra vili case in mezzo a poche», e segue riferendo i vv. pariniani, fino a amaramente sorridendo disse. Poi continua: «cioè espone poeticamente quanto contiensi nella mentovata iscrizione, soggiungendo: Cosí dicea la donna ecc.» e continua riferendo gli ultimi versi del frammento pariniano. Si v. C. Del Lungo, Il P. e la donna infame, nel Mar zocco del 9 maggio 1926.

VI. Ve n’è una minuta con correzioni autografe nel ms. ambr. II 3, e si trova pure nei mss. ambr. III 4 e 8 e nel Triv. In Tri vulziana ve n’è pure un’altra copia non autografa. Il R. (I, 237-8) del quale è il titolo, annota: «Questo buon tedesco, dotto nelle leggi, fu spedito da Giuseppe II ad ordinare il foro lombardo. Avendo egli conosciuto Parini gli lodò molto i suoi poemetti del Giorno. Questi glie li regalò; ma, per fretta o inavvertenza, legati rusticamente. Il tedesco se ne offese, e glieli ritornò. Parini riman dolli a lui con questi versi». Il Fogliazzi non era però tedesco, ma nativo del Trentino (1726-1800). Mazz. osserva (p. 389) che l’accenno del v. 23, se riferito al Mattino, riporterebbe la compo sizione di questi sciolti a verso il 1780, e se riferito alle prime odi, a verso il 1775.

VII. Si trova nel ms. ambr. II 3 aut. Nel v. 37 la parola eccitino (per echino =» riccio di mare) fu aggiunta d’altra mano in un piccolo spazio lasciato vuoto nell’originale. Nell’autografo il componimento non ha titolo, né è detto a chi sia indirizzato; ma si crede diretto alla Mussi, amata dal poeta.

VIII. Questo frammento si trova nel ms. ambr. II 3 aut. Il titolo è di R. (Ili, 182-183); l’autografo ha il seguente titolo: «Ad un amico che scrive delle osservazioni sopra i costumi de’ suoi cittadini. Versi sciolti». Il Pecci (o Giuseppe Pecis) oriundo bergamasco, n. 1716, m. 1799, copri alti uffici in Milano, dove visse dal 1761 in poi. Nel 1777, quale sopraintendente delle acque