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nota 401


V

TERZINE

I. Questo componimento fu pubblicato nella raccolta dedicata All’ornatissimo signor Giuseppe Giulini per le nozze della gen tilissima signora Rosa di lui figlia con il degnissimo signor Gae tano Fiori, Milano, Agnelli, 1758, insieme col sonetto O santa fede al mondo oggi si rara. (V. nota al son. VIII). Si trova anche in due mss. ambr. (III 1 e 5) che derivano dalle stampe, e fu riprodotto anche da R. (III 133-7) che, come III 1, lo intitola Capitolo.

II. Questo frammento si trova, senza titolo, nel ms. ambr. II 3 aut. E probabile che sia la minuta di un lavoro preparato dal P. per un’accademia, e chi sa non l’abbia lasciato interrotto per sostituirlo coll’ode su La vita rustica. Esso ha nel ms. varie cancellature e correzioni.

III. Si trova nei mss. ambr. II 3 aut. (dove si ha pure un abbozzo dei primi tre versi e mezzo) e III 4 e 8, e nella Racc. p. div. È probabile che sia stato letto nell’Accademia dei Trasformati per la festa di S. Bernardino (20 maggio).

IV. Si trova nei mss. ambr. II 3 aut., III 3, 4 e 7 e nel Triv. È probabile che sia stato letto nell’Accademia dei Trasformati.

V. Si trova nei mss. ambr. II 1 aut. e III 4, 7, 8 e io e nel Triv. Come i precedenti, fu probabilmente letto nell’Accademia dei Trasformati.

VI. Si trova nei mss. ambr. II 3 aut.; III 3, 4, 7, 8; Triv., e fu certamente letto nell’Accademia dei Trasformati, che aveva per insegna un platano (v. 145). Nel Triv. è detto che fu recitato in una adunanza in cui si svolgeva il tema: «I motivi della de cadenza delle belle lettere».

VII. Si trova nei mss. ambr. II 3 aut.; III 4, 5 e 8; Triv. In quest’ultimo è detto che fu recitato nell’Accademia dei Trasfor mati, svolgendosi il tema «Il carnevale». Lo stesso ms., al v. 26, annota che la Corte è quella arciducale, a cui era annesso il