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III

CANTATE

Delle tre cantate si hanno gli autografi nelle carte ambro siane (II i per la prima e la seconda, II 3 e 4 per la terza) e anche il R. le pubblicò tutte e tre nel voi. III delle Opere. Della terza cantata il ms. II 3 contiene non una ma due trascrizioni, delle quali una è una minuta (come minuta è anche la trascri zione di II 4) e una la bella copia. Sul foglio della minuta si legge anche la minuta d’un biglietto che il P. dovette mandare al prin cipe Chigi, per incarico del quale aveva scritto la cantata: «Io non ho ritenuto veruna copia di quei versi che feci pochi giorni sono di commissione di V. S. 111 .ma, e desiderando io di pure averne nota per la singolaritá del fatto, cosí prego V. S. 111 .ma di restituirmi quella che io le mandai scritta di mia mano. Spero che V. S. 111 .ma non mi negherá questo favore, e sono col mag gior ossequio...». La data di questa terza cantata (1773) ci è data da un indice del Gambarelli, ed è confermata in parte da una nota del R. il quale dice che essa fu cantata durante una festa da ballo data in Milano dal principe Sigismondo Chigi, coll’in tervento degli arciduchi Ferdinando d’Austria e Beatrice d’Este, e quindi non prima del 1771, anno in cui essi si sposarono.